Matteo 13,1-9 parabole del regno: il seminatore

Parabole del Regno: il seminatore
(Mt 13,1-9) Quel giorno Gesù uscì di casa e si sedette in riva al mare. Si cominciò a raccogliere attorno a lui tanta folla che dovette salire su una barca; là si pose a sedere, mentre tutta la folla rimaneva sulla spiaggia. Egli parlò loro di molte cose in parabole. E disse: "Ecco, il seminatore uscì a seminare. E mentre seminava, una parte del seme cadde sulla strada e vennero gli uccelli e la divorarono. Un'altra parte cadde in luogo sassoso, dove non c'era molta terra; subito germogliò, perché il terreno non era profondo. Ma, spuntato il sole, restò bruciata e non avendo radici si seccò. Un'altra parte cadde sulle spine e le spine crebbero e la soffocarono. Un'altra parte cadde sulla terra buona e diede frutto, dove il cento, dove il sessanta, dove il trenta. Chi ha orecchi, intenda". (CCC, n. 546) Gesù chiama ad entrare nel Regno servendosi delle parabole, elemento tipico del suo insegnamento (Mc 4,33-34). Con esse egli invita al banchetto del Regno (Mt 22, 1-14), ma chiede anche una scelta radicale: per acquistare il Regno, è necessario "vendere" tutto (Mt 13,44-45); le parole non bastano, occorrono i fatti (Mt 21,28-32). Le parabole sono come specchi per l'uomo: accoglie la Parola come un terreno arido o come un terreno buono (Mt 13,3-9)? Che uso fa dei talenti ricevuti (Mt 25,14-30)? Al centro delle parabole stanno velatamente Gesù e la presenza del Regno in questo mondo. Occorre entrare nel Regno, cioè diventare discepoli di Cristo per "conoscere i misteri del regno dei cieli" (Mt 13,11). Per coloro che rimangono "fuori" (Mc 4,11), tutto resta enigmatico (Mt 13,10-15).

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