Matteo 16,13-20 Pietro professa Gesù Figlio di Dio

Pietro professa la fede in Gesù Messia e Figlio di Dio
(Mt 16,13-20) Essendo giunto Gesù nella regione di Cesarèa di Filippo, chiese ai suoi discepoli: "La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?". Risposero: "Alcuni Giovanni in Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei Profeti". Disse loro: "Voi chi dite che io sia?". Rispose Simon Pietro: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente". E Gesù: "Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli". Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo. (CCC n. 441) Figlio di Dio, nell'Antico Testamento, è un titolo dato agli angeli (Dt [LXX] 32,8; Gb 1,6), al popolo dell'elezione (Es 4,22; Os 11,1; Ger 3,19; Sir 36,14; Sap 18,13), ai figli d'Israele (Dt 14,1; Os 2,1) e ai loro re (2 Sam 7,14; Sal 82,6). In tali casi ha il significato di una filiazione adottiva che stabilisce tra Dio e la sua creatura relazioni di una particolare intimità. Quando il Re-Messia promesso è detto "figlio di Dio" (1 Cr 17,13; Sal 2,7), ciò non implica necessariamente, secondo il senso letterale di quei testi, che egli sia più che umano. Coloro che hanno designato così Gesù in quanto Messia d'Israele (Mt 27,54) forse non hanno inteso dire di più (Lc 23,47). (CCC n. 442) Non è la stessa cosa per Pietro quando confessa Gesù come "il Cristo, il Figlio del Dio vivente" (Mt 16,16), perché Gesù risponde con solennità: "Né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli" (Mt 16,17; cf Gal 1,15-16; Mt 11,25). (CCC n. 881) Del solo Simone, al quale diede il nome di Pietro, il Signore ha fatto la pietra della sua Chiesa. A lui ne ha affidato le chiavi (Mt 16,18-19); l'ha costituito pastore di tutto il gregge (Gv 21,15-17). Ma l'incarico di legare e sciogliere, che è stato dato a Pietro, risulta essere stato pure concesso al collegio degli Apostoli, unito col suo capo (LG, 22). Questo ufficio pastorale di Pietro e degli altri Apostoli, costituisce uno dei fondamenti della Chiesa; è continuato dai Vescovi sotto il primato del Papa. (CCC n. 1445) Le parole legare e sciogliere significano: colui che voi escluderete dalla vostra comunione sarà escluso dalla comunione con Dio; colui che voi accoglierete di nuovo nella vostra comunione, Dio lo accoglierà nella sua. La riconciliazione con la Chiesa è inseparabile dalla riconciliazione con Dio.

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