Matteo 6,25-32 fiducia nella Provvidenza

Fiducia nella Provvidenza
(Mt 6,25-32) "Perciò vi dico: per la vostra vita, non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare può aggiungere un'ora sola alla sua vita? E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? Non affannatevi dunque dicendo: che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno".(CCC n. 2830) Il Padre, che ci dona la vita, non può non darci il nutrimento necessario per la vita, tutti i beni "convenienti", materiali e spirituali. Nel discorso della montagna Gesù insiste su questa fiducia filiale che coopera con la provvidenza del Padre nostro (Mt 6,25-34). Egli non ci spinge alla passività (2 Ts 3,6-13) ma vuole liberarci da ogni affanno e da ogni preoccupazione. Tale è l'abbandono filiale dei figli di Dio: "A chi cerca il regno di Dio e la sua giustizia egli promette di dare tutto in aggiunta. In realtà, tutto appartiene a Dio e nulla manca all'uomo che possiede Dio, se egli stesso non manca a Dio". (CCC n. 320) Dio che ha creato l'universo, lo conserva nell'esistenza per mezzo del Verbo, suo Figlio che "sostiene tutto con la potenza della sua parola" (Eb 1,3), e per mezzo delo Spirito Creatore che dà vita. (CCC n. 322) Cristo ci esorta all'abbandono filiale alla provvidenza del nostro Padre celeste (Mt 6, 26-34) e l'apostolo San Pietro gli fa eco: gettate "in lui ogni preoccupazione, perché egli ha cura di voi" (1 Pt 5,7; Sal 55,23).

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