Matteo 8,23-27 la tempesta sedata

La tempesta sedata
(Mt 8,23-27) Essendo poi salito su una barca, i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco scatenarsi nel mare una tempesta così violenta che la barca era ricoperta dalle onde; ed egli dormiva. Allora, accostatisi a lui, lo svegliarono dicendo: "Salvaci, Signore, perché siamo perduti!". Ed egli disse loro: "Perché avete paura, uomini di poca fede?". Quindi levatosi sgridò i venti e il mare e si fece una grande bonaccia. I presenti furono presi da stupore e dicevano: "Chi è mai costui al quale i venti e il mare obbediscono?". (CCC n. 1151) Nella sua predicazione il Signore Gesù si serve spesso dei segni della creazione per far conoscere i misteri del regno di Dio (Lc 8,10). Compie guarigioni o dà rilievo alla sua predicazione con segni o gesti simbolici (Gv 9,6; Mc 7,33-35; 8,22-25). Conferisce un nuovo significato ai fatti e ai segni dell'Antica Alleanza, specialmente all'Esodo e alla Pasqua (Lc 9,31: 22,7-20), poiché egli stesso è il significato di tutti questi segni.

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