Matteo 9,32-34 guarisce un muto indemoniato

Guarigione di un muto indemoniato
(Mt 9,32-34) Usciti costoro gli presentarono un muto indemoniato. Scacciato il demonio, quel muto cominciò a parlare e la folla presa da stupore diceva: "Non si è mai vista una cosa simile in Israele!". Ma i farisei dicevano: "Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni". (CCC n. 409) La drammatica condizione del mondo che "giace" tutto "sotto il potere del maligno" (1 Gv 5,19; 1 Pt 5,8) fa della vita dell'uomo una lotta. Tutta intera la storia umana è infatti pervasa da una lotta tremenda contro le potenze delle tenebre; lotta incominciata fin dall'origine del mondo, che durerà, come dice il Signore, fino all'ultimo giorno. Inserito in questa battaglia, l'uomo deve combattere senza soste per poter restare unito al bene, né può conseguire la sua interiore unità se non a prezzo di grandi fatiche, con l'aiuto della grazia di Dio (GS, 37). (CCC n. 539) Gesù è vincitore del diavolo: egli ha legato l'uomo forte per riprendergli il suo bottino (Mc 3,27). La vittoria di Gesù sul tentatore nel deserto anticipa la vittoria della sua passione, suprema obbedienza del suo amore filiale al Padre. (CCC n. 574) Fin dagli inizi del ministero di Gesù, alcuni farisei e alcuni sostenitori di Erode, con alcuni sacerdoti e scribi, si sono accordati per farlo morire (Mc 3,6). Per certe sue azioni: la cacciata dei demoni (Mt 12,24); il perdono dei peccati (Mc 2,7); le guarigioni in giorno di sabato (Mc 3,1-6); la propria interpretazione dei precetti di purità legale (Mc 7,14-23); la familiarità con i pubblicani e i pubblici peccatori (Mc 2,14-17). Gesù è apparso ad alcuni malintenzionati sospetto di possessione demoniaca (Mc 3,22; Gv 8,48; 10,20). Lo si è accusato di bestemmia (Mc 2,7; Gv 5,18; 10,33) e di falso profetismo (Gv 7,12; 7,52), crimini religiosi che la Legge puniva con la pena di morte sotto forma di lapidazione (Gv 8,59; 10,31).

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