1 Cor 10, 23-33 Non cerco l’utile mio ma di molti

(1 Cor 10, 23-33) Non cerco l’utile mio ma di molti
[23] "Tutto è lecito!". Ma non tutto è utile! "Tutto è lecito!". Ma non tutto edifica. [24] Nessuno cerchi l'utile proprio, ma quello altrui. [25] Tutto ciò che è in vendita sul mercato, mangiatelo pure senza indagare per motivo di coscienza, [26] perché del Signore è la terra e tutto ciò che essa contiene. [27] Se qualcuno non credente vi invita e volete andare, mangiate tutto quello che vi viene posto davanti, senza fare questioni per motivo di coscienza. [28] Ma se qualcuno vi dicesse: "È carne immolata in sacrificio", astenetevi dal mangiarne, per riguardo a colui che vi ha avvertito e per motivo di coscienza; [29] della coscienza, dico, non tua, ma dell'altro. Per qual motivo, infatti, questa mia libertà dovrebbe esser sottoposta al giudizio della coscienza altrui? [30] Se io con rendimento di grazie partecipo alla mensa, perché dovrei essere biasimato per quello di cui rendo grazie? [31] Sia dunque che mangiate sia che beviate sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio. [32] Non date motivo di scandalo né ai Giudei, né ai Greci, né alla Chiesa di Dio; [33] così come io mi sforzo di piacere a tutti in tutto, senza cercare l'utile mio ma quello di molti, perché giungano alla salvezza. (CCC 946) Dopo aver confessato “la santa Chiesa cattolica”, il Simbolo degli Apostoli aggiunge “la comunione dei santi”. Questo articolo è, per certi aspetti, una esplicitazione del precedente: “Che cosa è la Chiesa se non l'assemblea di tutti i santi?” [San Niceta di Remesiana, Instructio ad competentes, 5, 3, 23 (Explanatio Symboli, 10): PL 52, 871]. La comunione dei santi è precisamente la Chiesa. (CCC 953) La comunione della carità. Nella “comunione dei santi” “nessuno di noi vive per se stesso e nessuno muore per se stesso” (Rm 14,7). “Se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui. Ora voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte” (1Cor 12,26-27). “La carità non cerca il suo interesse” (1Cor 13,5; 10,24]. Il più piccolo dei nostri atti compiuto nella carità ha ripercussioni benefiche per tutti, in forza di questa solidarietà con tutti gli uomini, vivi o morti, solidarietà che si fonda sulla comunione dei santi. Ogni peccato nuoce a questa comunione. (CCC 947) “Poiché tutti i credenti formano un solo corpo, il bene degli uni è comunicato agli altri. […] Allo stesso modo bisogna credere che esista una comunione di beni nella Chiesa. Ma il membro più importante è Cristo, poiché è il Capo. […] Pertanto, il bene di Cristo è comunicato a tutte le membra; ciò avviene mediante i sacramenti della Chiesa” [San Tommaso d'Aquino, In Symbolum Apostolorun scilicet “Credo in Deum” expositio, 13]. “L'unità dello Spirito, da cui la Chiesa è animata e retta, fa sì che tutto quanto essa possiede sia comune a tutti coloro che vi appartengono” [Catechismo Romano, 1, 10, 24]. (CCC 948) Il termine “comunione dei santi” ha pertanto due significati, strettamente legati: “comunione alle cose sante (sancta)” e “comunione tra le persone sante (sancti)”. “Sancta sanctis!” - le cose sante ai santi - viene proclamato dal celebrante nella maggior parte delle liturgie orientali, al momento dell'elevazione dei santi Doni, prima della distribuzione della Comunione. I fedeli (sancti) vengono nutriti del Corpo e del Sangue di Cristo (sancta) per crescere nella comunione dello Spirito Santo (koinonia) e comunicarla al mondo.

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