2 Co 10, 1-5 Cristo: dolcezza e mansuetudine

Capitolo 10°
(2 Co 10, 1-5) Cristo: dolcezza e mansuetudine

[1] Ora io stesso, Paolo, vi esorto per la dolcezza e la mansuetudine di Cristo, io davanti a voi così meschino, ma di lontano così animoso con voi; [2] vi supplico di far in modo che non avvenga che io debba mostrare, quando sarò tra voi, quell'energia che ritengo di dover adoperare contro alcuni che pensano che noi camminiamo secondo la carne. [3] In realtà, noi viviamo nella carne ma non militiamo secondo la carne. Infatti le armi della nostra battaglia non sono carnali, [4] ma hanno da Dio la potenza di abbattere le fortezze, [5] distruggendo i ragionamenti e ogni baluardo che si leva contro la conoscenza di Dio, e rendendo ogni intelligenza soggetta all'obbedienza al Cristo. (CCC 520) Durante tutta la sua vita, Gesù si mostra come nostro modello [Rm 15,5; Fil 2,5]: è “l'uomo perfetto” [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 38] che ci invita a diventare suoi discepoli e a seguirlo; con il suo abbassamento, ci ha dato un esempio da imitare [Gv 13,15], con la sua preghiera, attira alla preghiera [Lc 11,1], con la sua povertà, chiama ad accettare liberamente la spogliazione e le persecuzioni [Mt 5,11-12].

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