2 Co 12, 7-13 Ti basta la mia grazia

(2 Co 12, 7-13) Ti basta la mia grazia
[7] Perché non montassi in superbia per la grandezza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un inviato di satana incaricato di schiaffeggiarmi, perché io non vada in superbia. [8] A causa di questo per ben tre volte ho pregato il Signore che l'allontanasse da me. [9] Ed egli mi ha detto: "Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza". Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. [10] Perciò mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è allora che sono forte. [11] Sono diventato pazzo; ma siete voi che mi ci avete costretto. Infatti avrei dovuto essere raccomandato io da voi, perché non sono per nulla inferiore a quei "superapostoli", anche se sono un nulla. [12] Certo, in mezzo a voi si sono compiuti i segni del vero apostolo, in una pazienza a tutta prova, con segni, prodigi e miracoli. [13] In che cosa infatti siete stati inferiori alle altre Chiese, se non in questo, che io non vi sono stato d'aggravio? Perdonatemi questa ingiustizia! (CCC 269) Le Sacre Scritture affermano a più riprese la potenza universale di Dio. Egli è detto “il Potente di Giacobbe” (Gen 49,24; Is 1,24 e altrove), “il Signore degli eserciti”, “il Forte, il Potente” (Sal 24,8-10). Se Dio è onnipotente “in cielo e sulla terra” (Sal 135,6), è perché lui stesso li ha fatti. Nulla quindi gli è impossibile [Ger 32,17; Lc 1,37] e dispone della sua opera come gli piace [Ger 27,5]; egli è il Signore dell'universo, di cui ha fissato l'ordine che rimane a lui interamente sottoposto e disponibile; egli è il Padrone della storia: muove i cuori e guida gli avvenimenti secondo il suo beneplacito [Est 4,17c; Prv 21,1; Tb 13,2]. “Prevalere con la forza ti è sempre possibile; chi potrà opporsi al potere del tuo braccio?” (Sap 11,21). (CCC 1508) Lo Spirito Santo dona ad alcuni un carisma speciale di guarigione [1 Cor 12,9.28.30] per manifestare la forza della grazia del Risorto. Tuttavia, neppure le preghiere più intense ottengono la guarigione di tutte le malattie. Così san Paolo deve imparare dal Signore: “Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza” (2Cor 12,9), e che le sofferenze da sopportare possono avere questo significato: “Io completo nella mia carne ciò che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa” (Col 1,24).

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