2 Co 9, 1-9 Servizio in favore dei santi

Capitolo 9°
(2 Co 9, 1-9) Servizio in favore dei santi

[1] Riguardo poi a questo servizio in favore dei santi, è superfluo che ve ne scriva. [2] Conosco infatti bene la vostra buona volontà, e ne faccio vanto con i Macèdoni dicendo che l'Acaia è pronta fin dallo scorso anno e già molti sono stati stimolati dal vostro zelo. [3] I fratelli poi li ho mandati perché il nostro vanto per voi su questo punto non abbia a dimostrarsi vano, ma siate realmente pronti, come vi dicevo, perché [4] non avvenga che, venendo con me alcuni Macèdoni, vi trovino impreparati e noi dobbiamo arrossire, per non dire anche voi, di questa nostra fiducia. [5] Ho quindi ritenuto necessario invitare i fratelli a recarsi da voi prima di me, per organizzare la vostra offerta già promessa, perché essa sia pronta come una vera offerta e non come una spilorceria. [6] Tenete a mente che chi semina scarsamente, scarsamente raccoglierà e chi semina con larghezza, con larghezza raccoglierà. [7] Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia. [8] Del resto, Dio ha potere di far abbondare in voi ogni grazia perché, avendo sempre il necessario in tutto, possiate compiere generosamente tutte le opere di bene, [9] come sta scritto: ha largheggiato, ha dato ai poveri; la sua giustizia dura in eterno. (CCC 1070) Il termine “Liturgia” nel Nuovo Testamento è usato per designare non soltanto la celebrazione del culto divino, [At 13,2; Lc 1,23] ma anche l'annunzio del Vangelo [Rm 15,16; Fil 2,14-17.30] e la carità in atto [Rm 15,27; 2Cor 9,12; Fil 2,25]. In tutti questi casi, si tratta del servizio di Dio e degli uomini. Nella celebrazione liturgica, la Chiesa è serva, a immagine del suo Signore, l'unico “Liturgo”, [Eb 8,2.6] poiché partecipa del suo sacerdozio (culto) profetico (annunzio) e regale (servizio della carità) […]. (CCC 1071) Opera di Cristo, la liturgia è anche un'azione della sua Chiesa. Essa realizza e manifesta la Chiesa come segno visibile della comunione di Dio e degli uomini per mezzo di Cristo. Impegna i fedeli nella vita nuova della comunità. Esige “che i fedeli vi prendano parte consapevolmente, attivamente e fruttuosamente” [Conc. Ecum. Vat. II, Sacrosanctum concilium, 11].

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