2 Co 13, 1-4 Cristo vive per la potenza di Dio

Capitolo 13°
(2 Co 13, 1-4) Cristo vive per la potenza di Dio

[1] Questa è la terza volta che vengo da voi. Ogni questione si deciderà sulla dichiarazione di due o tre testimoni. [2] L'ho detto prima e lo ripeto ora, allora presente per la seconda volta e ora assente, a tutti quelli che hanno peccato e a tutti gli altri: quando verrò di nuovo non perdonerò più, [3] dal momento che cercate una prova che Cristo parla in me, lui che non è debole, ma potente in mezzo a voi. [4] Infatti egli fu crocifisso per la sua debolezza, ma vive per la potenza di Dio. E anche noi che siamo deboli in lui, saremo vivi con lui per la potenza di Dio nei vostri riguardi. (CCC 648) La risurrezione di Cristo è oggetto di fede in quanto è un intervento trascendente di Dio stesso nella creazione e nella storia. In essa, le tre Persone divine agiscono insieme e al tempo stesso manifestano la loro propria originalità. Essa si è compiuta per la potenza del Padre che “ha risuscitato” (At 2,24) Cristo, suo Figlio, e in questo modo ha introdotto in maniera perfetta la sua umanità con il suo Corpo nella Trinità. Gesù viene definitivamente “costituito Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santificazione mediante la Risurrezione dai morti” (Rm 1,4). San Paolo insiste sulla manifestazione della potenza di Dio [Rm 6,4; 2Cor 13,4; Fil 3,10; Ef 1,19-22; Eb 7,16] per l'opera dello Spirito che ha vivificato l'umanità morta di Gesù e l'ha chiamata allo stato glorioso di Signore. (CCC) 658 Cristo, “il primogenito di coloro che risuscitano dai morti” (Col 1,18), è il principio della nostra risurrezione, fin d'ora per la giustificazione della nostra anima [Rm 6,4], più tardi per la vivificazione del nostro corpo [Rm 8,11].

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