Ef 1, 1-2 Ai santi credenti in Cristo Gesù

Lettera agli Efesini
Capitolo 1°
(Ef 1, 1-2) Ai santi credenti in Cristo Gesù

[1] Paolo, apostolo di Gesù Cristo per volontà di Dio, ai santi che sono in Efeso, credenti in Cristo Gesù: [2] grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo. (CCC 2030) E' nella Chiesa, in comunione con tutti i battezzati, che il cristiano realizza la propria vocazione. Dalla Chiesa accoglie la Parola di Dio che contiene gli insegnamenti della “Legge di Cristo” (Gal 6,2). Dalla Chiesa riceve la grazia dei sacramenti che lo sostengono lungo la “via”. Dalla Chiesa apprende l'esempio della santità; ne riconosce il modello e la sorgente nella Santissima Vergine Maria; la riconosce nella testimonianza autentica di coloro che la vivono; la scopre nella tradizione spirituale e nella lunga storia dei santi che l'hanno preceduto e che la Liturgia celebra seguendo il santorale. (CCC 2045) Poiché sono le membra del Corpo di cui Cristo è il Capo [Ef 1,22], i cristiani contribuiscono alla edificazione della Chiesa con la saldezza delle loro convinzioni e dei loro costumi. La Chiesa cresce, si sviluppa e si espande mediante la santità dei suoi fedeli [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 39], finché arriviamo tutti “allo stato di uomo perfetto, nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo” (Ef 4,13). (CCC 2046) Con la loro vita secondo Cristo, i cristiani affrettano la venuta del regno di Dio, del “regno di giustizia, di amore e di pace [Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’universo, Prefazio: Messale Romano]. Non per questo trascurano i loro impegni terreni; fedeli al loro Maestro, ad essi attendono con rettitudine, pazienza e amore.

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