Ef 3, 20-21 La gloria nella Chiesa e in Cristo

(Ef 3, 20-21) La gloria nella Chiesa e in Cristo
[20] A colui che in tutto ha potere di fare molto più di quanto possiamo domandare o pensare, secondo la potenza che già opera in noi, [21] a lui la gloria nella Chiesa e in Cristo Gesù per tutte le generazioni, nei secoli dei secoli! Amen. (CCC 796) L'unità di Cristo e della Chiesa, Capo e membra del Corpo, implica anche la distinzione dei due in una relazione personale. Questo aspetto spesso viene espresso con l'immagine dello sposo e della sposa. Il tema di Cristo Sposo della Chiesa è stato preparato dai profeti e annunziato da Giovanni Battista [Gv 3,29]. Il Signore stesso si è definito come lo “Sposo (Mc 2,19) [Mt 22,1-14; 25,1-13]. L'Apostolo presenta la Chiesa e ogni fedele, membro del suo corpo, come una Sposa “fidanzata” a Cristo Signore, per formare con lui un solo Spirito [1Cor 6,15-17; 2Cor 11,2]. Essa è la Sposa senza macchia dell' Agnello immacolato [Ap 22,17; Ef 1,4; 5,27]; che Cristo ha amato e per la quale ha dato se stesso, “per renderla santa” (Ef 5,26), che ha unito a sé con una Alleanza eterna e di cui non cessa di prendersi cura come del suo proprio corpo [Ef 5,29]. “Ecco il Cristo totale, capo e corpo, uno solo formato da molti. […] Sia il capo a parlare, o siano le membra, è sempre Cristo che parla: parla nella persona del capo [“ex persona capitis”], parla nella persona del corpo [“ex persona corporis”]. Che cosa, infatti, sta scritto? “Saranno due in una carne sola. Questo mistero è grande; lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa” (Ef 5,31-32). E Cristo stesso nel Vangelo: “Non sono più due, ma una carne sola” (Mt 19,6). Difatti, come ben sapete, queste persone sono sì due, ma poi diventano una sola nell'unione sponsale. [...] Dice di essere “sposo” in quanto capo, e “sposa” in quanto corpo” [Sant'Agostino, Enarratio in Psalmum 74, 4: PL 37, 948-949].

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