Gal 2, 6-10 Giacomo Cefa Giovanni Barnaba

(Gal 2, 6-10) Giacomo Cefa Giovanni Barnaba
[6] Da parte dunque delle persone più ragguardevoli - quali fossero allora non m'interessa, perché Dio non bada a persona alcuna - a me, da quelle persone ragguardevoli, non fu imposto nulla di più. [7] Anzi, visto che a me era stato affidato il vangelo per i non circoncisi, come a Pietro quello per i circoncisi - [8] poiché colui che aveva agito in Pietro per farne un apostolo dei circoncisi aveva agito anche in me per i pagani - [9] e riconoscendo la grazia a me conferita, Giacomo, Cefa e Giovanni, ritenuti le colonne, diedero a me e a Barnaba la loro destra in segno di comunione, perché noi andassimo verso i pagani ed essi verso i circoncisi. [10] Soltanto ci pregarono di ricordarci dei poveri: ciò che mi sono proprio preoccupato di fare. (CCC 884) “Il Collegio dei Vescovi esercita in modo solenne la potestà sulla Chiesa universale nel Concilio Ecumenico” [CIC canone 337, § 1]. “Mai si ha Concilio Ecumenico, che come tale non sia confermato o almeno accettato dal Successore di Pietro” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 22]. (CCC 885) “Il Collegio episcopale, in quanto composto da molti, esprime la varietà e l'universalità del popolo di Dio; in quanto raccolto sotto un solo capo, esprime l'unità del gregge di Cristo” [Lumen gentium, 22]. (CCC 886) “I Vescovi, singolarmente presi, sono il principio visibile e il fondamento dell'unità nelle loro Chiese particolari” [Lumen gentium, 23]. In quanto tali “esercitano il loro pastorale governo sopra la porzione del Popolo di Dio che è stata loro affidata”, [Ib.] coadiuvati dai presbiteri e dai diaconi. Ma, in quanto membri del Collegio episcopale, ognuno di loro è partecipe della sollecitudine per tutte le Chiese, [Conc. Ecum. Vat. II, Christus Dominus, 3] e la esercita innanzi tutto “reggendo bene la propria Chiesa come porzione della Chiesa universale”, contribuendo così “al bene di tutto il corpo mistico che è pure il corpo delle Chiese” [Lumen gentium, 23]. Tale sollecitudine si estenderà particolarmente ai poveri [Gal 2,10], ai perseguitati per la fede, come anche ai missionari che operano in tutta la terra. (CCC 887) Le Chiese particolari vicine e di cultura omogenea formano province ecclesiastiche o realtà più vaste chiamate patriarcati o regioni [Canoni degli Apostoli, 34]. I Vescovi di questi raggruppamenti possono riunirsi in Sinodi o in Concilii provinciali. Così pure, le Conferenze Episcopali possono, oggi, contribuire in modo molteplice e fecondo a che “lo spirito collegiale si attui concretamente” [Lumen gentium, 23].

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