Ger 15, 15-18 Signore, ricordati di me e aiutami

(Ger 15, 15-18) Signore, ricordati di me e aiutami
[15] Tu lo sai, Signore, ricordati di me e aiutami, vendicati per me dei miei persecutori. Nella tua clemenza non lasciarmi perire, sappi che io sopporto insulti per te. [16] Quando le tue parole mi vennero incontro, le divorai con avidità; la tua parola fu la gioia e la letizia del mio cuore, perché io portavo il tuo nome, Signore, Dio degli eserciti. [17] Non mi sono seduto per divertirmi nelle brigate di buontemponi, ma spinto dalla tua mano sedevo solitario, poiché mi avevi riempito di sdegno. [18] Perché il mio dolore è senza fine e la mia piaga incurabile non vuol guarire?
(CCC 2584) Stando “da solo a solo con Dio”, i profeti attingono luce e forza per la loro missione. La loro preghiera non è una fuga dal mondo infedele, ma un ascolto della parola di Dio, talora un dibattito o un lamento, sempre un'intercessione che attende e prepara l'intervento del Dio Salvatore, Signore della storia [Am 7,2.5; Is 6,5.8.11; Ger 1,6; 15,15-18; 20,7-18].

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