539. Qual è il ruolo della preghiera nella missione dei profeti? (I parte)


539. Qual è il ruolo della preghiera nella missione dei profeti? (I parte)

(Comp 539) I profeti attingono dalla preghiera luce e forza per esortare il popolo alla fede e alla conversione del cuore. Entrano in una grande intimità con Dio e intercedono per i fratelli, ai quali annunciano quanto hanno visto e udito dal Signore. Elia è il padre dei profeti, di coloro cioè che cercano il Volto di Dio. Sul Monte Carmelo egli ottiene il ritorno del popolo alla fede grazie all'intervento di Dio, da lui supplicato così: «Rispondimi, Signore, rispondimi!» (1 Re 18,37).

“In Sintesi”

(CCC 2595) I profeti chiamano alla conversione del cuore e, mentre ricercano ardentemente il volto di Dio, come Elia, intercedono per il popolo.

Approfondimenti e spiegazioni

(CCC 2581) Il Tempio doveva essere per il popolo di Dio il luogo dell'educazione alla preghiera: i pellegrinaggi, le feste, i sacrifici, l'offerta della sera, l'incenso, i pani della “proposizione”, tutti questi segni della Santità e della Gloria del Dio, Altissimo e Vicinissimo, erano appelli e cammini della preghiera. Spesso però il ritualismo trascinava il popolo verso un culto troppo esteriore. Era necessaria l'educazione della fede, la conversione del cuore. Questa fu la missione dei profeti, prima e dopo l'Esilio.

Per la riflessione

(CCC 2584) Stando “da solo a solo con Dio”, i profeti attingono luce e forza per la loro missione. La loro preghiera non è una fuga dal mondo infedele, ma un ascolto della parola di Dio, talora un dibattito o un lamento, sempre un'intercessione che attende e prepara l'intervento del Dio Salvatore, Signore della storia [Am 7,2.5; Is 6,5.8.11; Ger 1,6; 15,15-18; 20,7-18]. [CONTINUA]


(Continua la domanda: Qual è il ruolo della preghiera nella missione dei profeti?)

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