Gv 7, 40-53

Gv 7, 40-53

(Caritas in Veritate 78b) Solo se pensiamo di essere chiamati in quanto singoli e in quanto comunità a far parte della famiglia di Dio come suoi figli, saremo anche capaci di produrre un nuovo pensiero e di esprimere nuove energie a servizio di un vero umanesimo integrale. La maggiore forza a servizio dello sviluppo è quindi un umanesimo cristiano [157], che ravvivi la carità e si faccia guidare dalla verità, accogliendo l'una e l'altra come dono permanente di Dio. La disponibilità verso Dio apre alla disponibilità verso i fratelli e verso una vita intesa come compito solidale e gioioso. Al contrario, la chiusura ideologica a Dio e l'ateismo dell'indifferenza, che dimenticano il Creatore e rischiano di dimenticare anche i valori umani, si presentano oggi tra i maggiori ostacoli allo sviluppo.

[157] Cfr Populorum Progressio n. 42: l.c., 278.

Consolidare il primato del diritto: principio della fiducia reciproca

(CDS 439) Per consolidare il primato del diritto, vale anzitutto il principio della fiducia reciproca [905]. In questa prospettiva, gli strumenti normativi per la soluzione pacifica delle controversie devono essere ripensati in modo da rafforzarne la portata e l'obbligatorietà. Gli istituti del negoziato, della mediazione, della conciliazione, dell'arbitrato, che sono espressione della legalità internazionale, devono essere sostenuti dalla creazione di «un'autorità giuridica pienamente efficiente in un mondo pacificato» [906]. Un avanzamento in questa direzione consentirà alla Comunità internazionale di proporsi non più come semplice momento di aggregazione della vita degli Stati, ma come una struttura in cui i conflitti possono essere pacificamente risolti: «Come all'interno dei singoli Stati ... il sistema della vendetta privata e della rappresaglia è stato sostituito dall'impero della legge, così è ora urgente che un simile progresso abbia luogo nella Comunità internazionale» [907]. In definitiva, il diritto internazionale «deve evitare che prevalga la legge del più forte» [908].

Note: [905] Cfr. Pio XII, Radiomessaggio natalizio (24 dicembre 1945): AAS 38 (1946) 22; Giovanni XXIII, Lett. enc. Pacem in terris: AAS 55 (1963) 287-288. [906] Giovanni Paolo II, Discorso alla Corte Internazionale di Giustizia dell'Aja (13 maggio 1985), 4: AAS 78 (1986) 520. [907] Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 52: AAS 83 (1991) 858. [908] Giovanni Paolo II, Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2004, 9: AAS 96 (2004) 120.


(Gv 7, 40-53) Nacque dissenso tra la gente riguardo a lui

[40] All'udire queste parole, alcuni fra la gente dicevano: "Questi è davvero il profeta!". [41] Altri dicevano: "Questi è il Cristo!". Altri invece dicevano: "Il Cristo viene forse dalla Galilea? [42] Non dice forse la Scrittura che il Cristo verrà dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide?". [43] E nacque dissenso tra la gente riguardo a lui. [44] Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno gli mise le mani addosso. [45] Le guardie tornarono quindi dai sommi sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: "Perché non lo avete condotto?". [46] Risposero le guardie: "Mai un uomo ha parlato come parla quest'uomo!". [47] Ma i farisei replicarono loro: "Forse vi siete lasciati ingannare anche voi? [48] Forse gli ha creduto qualcuno fra i capi, o fra i farisei? [49] Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!". [50] Disse allora Nicodèmo, uno di loro, che era venuto precedentemente da Gesù: [51] "La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?". [52] Gli risposero: "Sei forse anche tu della Galilea? Studia e vedrai che non sorge profeta dalla Galilea". [53] E tornarono ciascuno a casa sua.

(CDS 57) I beni, quali la dignità dell'uomo, la fraternità e la libertà, tutti i buoni frutti della natura e della nostra operosità, diffusi sulla terra nello Spirito del Signore e secondo il Suo precetto, purificati da ogni macchia, illuminati e trasfigurati, appartengono al Regno di verità e di vita, di santità e di grazia, di giustizia, di amore e di pace che Cristo rimetterà al Padre e dove noi li ritroveremo. Risuoneranno allora per tutti, nella loro solenne verità, le parole di Cristo: «Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi ... ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me» (Mt 25,34-36.40).

Sigle e Abbreviazioni: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.

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