Gaudium et spes n. 27 e commento CCC
27. Rispetto della persona umana.
Azioni vergognose che guastano la civiltà e disonorano: mutilazioni
[n. 27c5] [Sono certamente vergognose, guastano la
civiltà umana, disonorano coloro che così si comportano più ancora che quelli
che le subiscono e ledono grandemente l'onore del Creatore] le mutilazioni,
(CCC 2262) Nel discorso della
montagna il Signore richiama il precetto: “Non uccidere” (Mt 5,21); vi aggiunge
la proibizione dell'ira, dell'odio, della vendetta. Ancora di più: Cristo
chiede al suo discepolo di porgere l'altra guancia [Mt 5,22-39], di amare i
propri nemici [Mt 5,44]. Egli stesso non si è difeso e ha ingiunto a Pietro di
rimettere la spada nel fodero [Mt 26,52]. (CCC 2297) I rapimenti e la presa di ostaggi fanno regnare il terrore e, con la
minaccia, esercitano intollerabili pressioni sulle vittime. Essi sono
moralmente illeciti. Il terrorismo
minaccia, ferisce e uccide senza discriminazione; esso è gravemente contrario
alla giustizia e alla carità. La tortura,
che si serve della violenza fisica o morale per strappare confessioni, per
punire i colpevoli, per spaventare gli oppositori, per soddisfare l'odio, è
contraria al rispetto della persona e della dignità umana. Al di fuori di
prescrizioni mediche di carattere strettamente terapeutico, le amputazioni, mutilazioni o sterilizzazioni
direttamente volontarie praticate a persone innocenti sono contrarie alla legge
morale [Pio XI, Lett. enc. Casti connubii:
DS 3722-3723].