Gaudium et spes n. 37 e commento CCC
37. L'attività umana corrotta dal peccato.
Purificare e rendere perfette le attività umane per mezzo di Cristo
[n. 37d] Se dunque ci si chiede come può essere vinta
tale miserevole situazione, i cristiani per risposta affermano che tutte le
attività umane, che son messe in pericolo quotidianamente dalla superbia e
dall'amore disordinato di se stessi, devono venir purificate e rese perfette
per mezzo della croce e della risurrezione di Cristo.
(CCC 1045) Per l'uomo
questo compimento sarà la realizzazione definitiva dell'unità del genere umano,
voluta da Dio fin dalla creazione e di cui la Chiesa nella storia è “come
sacramento” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 1]. Coloro che saranno
uniti a Cristo formeranno la comunità dei redenti, la “Città santa” di Dio (Ap
21,2), “la Sposa dell'Agnello” (Ap 21,9). Essa non sarà più ferita dal peccato,
dalle impurità [Ap 21,27], dall'amor proprio, che distruggono o feriscono la
comunità terrena degli uomini. La visione beatifica, nella quale Dio si
manifesterà in modo inesauribile agli eletti, sarà sorgente perenne di gaudio,
di pace e di reciproca comunione. (CCC 1044)
In questo nuovo universo [Ap 21,5], la Gerusalemme celeste, Dio avrà la sua
dimora in mezzo agli uomini. Egli “tergerà ogni lacrima dai loro occhi; non ci
sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno perché le cose di prima
sono passate” (Ap 21,4; 21,27).