Commento CCC a YouCat Domanda n. 215
YOUCAT Domanda n. 215 - Chi presiede la celebrazione eucaristica?
(Risposta
Youcat) Chi opera in ogni celebrazione eucaristica è
propriamente Cristo stesso; lo rappresentano Il Vescovo o il sacerdote.
Riflessione e approfondimenti
(Commento CCC) (CCC
1140) E' tutta la comunità, il corpo
di Cristo unito al suo Capo, che celebra. “Le azioni liturgiche non sono azioni
private, ma celebrazioni della Chiesa, che è "sacramento di unità",
cioè popolo santo radunato e ordinato sotto la guida dei Vescovi. Perciò [tali
azioni] appartengono all'intero corpo della Chiesa, lo manifestano e lo
implicano; i singoli membri poi vi sono interessati in diverso modo, secondo la
diversità degli stati, degli uffici e dell'attuale partecipazione” [Conc. Ecum. Vat. II, Sacrosanctum concilium, 26]. Per questo “ogni volta che i riti
comportano, secondo la particolare natura di ciascuno, una celebrazione
comunitaria con la presenza e la partecipazione attiva dei fedeli, si inculchi
che questa è da preferirsi, per quanto è possibile, alla celebrazione
individuale e quasi privata degli stessi” [Sacrosanctum
concilium, 27].
Per meditare
(Commento Youcat) È fede della Chiesa che il celebrante presiede all’altare
in persona Christi capitis (lat. = nella persona di Cristo capo). Questo
significa che i sacerdoti non solo operano in vece o per incarico di Cristo, ma
che, in forza della loro consacrazione, è Cristo che opera per tramite loro
come capo della Chiesa.
(Commento CCC) (CCC
1548) Nel servizio ecclesiale del ministero ordinato è Cristo stesso che è
presente alla sua Chiesa in quanto Capo del suo Corpo, Pastore del suo gregge,
Sommo Sacerdote del sacrificio redentore, Maestro di Verità. E' ciò che la
Chiesa esprime dicendo che il sacerdote, in virtù del sacramento dell'Ordine,
agisce “in persona Christi capitis” - in persona di Cristo Capo: [Conc. Ecum.
Vat. II, Lumen gentium, 10; 28; Id., Sacrosanctum concilium, 33; Id., Christus Dominus, 11; Id., Presbyterorum ordinis, 2; 6] “E' il
medesimo Sacerdote, Cristo Gesù, di cui realmente il ministro fa le veci.
Costui se, in forza della consacrazione sacerdotale che ha ricevuto, è in
verità assimilato al Sommo Sacerdote, gode della potestà di agire con la
potenza dello stesso Cristo che rappresenta (“virtute ac persona ipsius
Christi”) [Pio XII, Lett. enc. Mediator
Dei]. Cristo è la fonte di ogni sacerdozio: infatti il sacerdote della
Legge [antica] era figura di lui, mentre il sacerdote della nuova Legge agisce
in persona di lui” [San Tommaso d'Aquino, Summa
theologiae, III, 22, 4, c].