Commento CCC a YouCat Domanda n. 226
YOUCAT Domanda n. 226 - Eppure abbiamo il battesimo che ci riconcilia con Dio; che bisogno c'è di un sacramento della riconciliazione?
(Risposta
Youcat) Certo, il battesimo ci strappa al potere del peccato e
della morte, e ci porta alla nuova vita dei figli di Dio, ma non ci libera
dalla debolezza umana e dall'inclinazione al peccato. Per questo abbiamo
bisogno di un luogo nel quale ogni volta ci riconciliamo nuovamente con Dio, e
questo è la confessione.
Riflessione e approfondimenti
(Commento CCC) (CCC
1425) “Siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati
nel nome del Signore Gesù Cristo e nello Spirito del nostro Dio!” (1Cor 6,11).
Bisogna rendersi conto della grandezza del dono di Dio, che ci è fatto nei
sacramenti dell'iniziazione cristiana, per capire fino a che punto il peccato è
cosa non ammessa per colui che si è “rivestito di Cristo” (Gal 3,27).
L'apostolo san Giovanni però afferma anche: “Se diciamo che siamo senza
peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi” (Gv 1,8). E il Signore
stesso ci ha insegnato a pregare: “Perdonaci i nostri peccati” (Lc 11,4),
legando il mutuo perdono delle nostre offese al perdono che Dio accorderà alle
nostre colpe.
Per meditare
(Commento Youcat) Confessarsi non è oggi di moda; forse è difficile,
e all'inizio costa molta fatica; ma è pur sempre una delle più grandi grazie
che abbiamo nella vita di poter ricominciare sempre nuovamente - e davvero
nuovamente: senza più i fardelli e le ipoteche di ieri, accolti nell'amore e
perdonati con nuova forza, Dio è misericordioso e non ha desiderio maggiore di
vederci ricorrere alla sua misericordia. Chi si è confessato apre una pagina
nuova e bianca nel libro della propria vita.
(Commento CCC) (CCC
1426) La conversione a Cristo, la
nuova nascita dal Battesimo, il dono dello Spirito Santo, il Corpo e il Sangue
di Cristo ricevuti in nutrimento, ci hanno resi “santi e immacolati al suo
cospetto” (Ef 1,4), come la Chiesa stessa, sposa di Cristo, è “santa e
immacolata” (Ef 5,27) davanti a lui. Tuttavia, la vita nuova ricevuta
nell'iniziazione cristiana non ha soppresso la fragilità e la debolezza della
natura umana, né l'inclinazione al peccato che la tradizione chiama concupiscenza, la quale rimane nei
battezzati perché sostengano le loro prove nel combattimento della vita
cristiana, aiutati dalla grazia di Cristo [Concilio di Trento: DS 1515]. Si
tratta del combattimento della conversione in vista della santità e della vita
eterna alla quale il Signore non cessa di chiamarci [Ib., DS 1545; Conc. Ecum.
Vat. II, Lumen gentium, 40].