Commento CCC a YouCat Domanda n. 230 – Parte I.




YOUCAT Domanda n. 230 - Parte I. Che cos'è la penitenza?


(Risposta Youcat) La penitenza significa rimediare a un peccato commesso; non può avvenire solo a livello cerebrale, ma deve esprimersi in gesti di amore e nell'impegno nei confronti del prossimo; la penitenza si compie anche con la preghiera, il digiuno e l'aiuto spirituale e materiale ai poveri.   

Riflessione e approfondimenti

(Commento CCC) (CCC 1434) La penitenza interiore del cristiano può avere espressioni molto varie. La Scrittura e i Padri insistono soprattutto su tre forme: il digiuno, la preghiera, l'elemosina [Tb 12,8; Mt 6,1-18], che esprimono la conversione in rapporto a se stessi, in rapporto a Dio e in rapporto agli altri. Accanto alla purificazione radicale operata dal Battesimo o dal martirio, essi indicano, come mezzo per ottenere il perdono dei peccati, gli sforzi compiuti per riconciliarsi con il prossimo, le lacrime di penitenza, la preoccupazione per la salvezza del prossimo [Gc 5,20], l'intercessione dei santi e la pratica della carità che “copre una moltitudine di peccati” (1Pt 4,8).

Per meditare

(Commento Youcat) La penitenza viene spesso fraintesa; non significa imprecare contro se stessi o lo scrupolo morale; non è neppure un lungo rimuginare su quanto si è malvagi; la penitenza ci libera e ci dà il coraggio di ricominciare di nuovo.

(Commento CCC) (CCC 1435) La conversione si realizza nella vita quotidiana attraverso gesti di riconciliazione, attraverso la sollecitudine per i poveri, l'esercizio e la difesa della giustizia e del diritto [Am 5,24; Is 1,17], attraverso la confessione delle colpe ai fratelli, la correzione fraterna, la revisione di vita, l'esame di coscienza, la direzione spirituale, l'accettazione delle sofferenze, la perseveranza nella persecuzione a causa della giustizia. Prendere la propria croce, ogni giorno, e seguire Gesù è la via più sicura della penitenza [Lc 9,23]. (Continua)

(Continua la domanda: Che cos'è la penitenza?)

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