Commento CCC a YouCat Domanda n. 250 – Parte V.
YOUCAT Domanda n. 250 - Parte V.
(Risposta
Youcat - ripetizione) I sacerdoti dell'Antica Alleanza
concepivano il loro ruolo come un'intermediazione fra il cielo e la terra, fra
Dio e il suo popolo. Poiché Cristo «è l'unico mediatore fra Dio e gli uomini»
(1 Tm 2, 5), egli ha portato a compimento e concluso questo sacerdozio. Dopo
Cristo ci può essere sacerdozio solo in Cristo, nel sacrificio di Cristo sulla
croce e con la vocazione e la missione apostolica di Cristo.
Riflessione e approfondimenti
(Commento CCC) (CCC
1547) Il sacerdozio ministeriale o gerarchico dei vescovi e dei sacerdoti e il
sacerdozio comune di tutti i fedeli, anche se “l'uno e l'altro, ognuno a suo
proprio modo, partecipano all'unico sacerdozio di Cristo”, differiscono
tuttavia essenzialmente, pur essendo “ordinati l'uno all'altro” [Conc. Ecum. Vat.
II, Lumen gentium, 10]. In che senso?
Mentre il sacerdozio comune dei fedeli si realizza nello sviluppo della grazia
battesimale - vita di fede, di speranza e di carità, vita secondo lo Spirito -
il sacerdozio ministeriale è al servizio del sacerdozio comune, è relativo allo
sviluppo della grazia battesimale di tutti i cristiani. E' uno dei mezzi con i quali Cristo continua a
costruire e a guidare la sua Chiesa. Proprio per questo motivo viene trasmesso
mediante un sacramento specifico, il sacramento dell'Ordine.
Per meditare
(Commento Youcat) Un sacerdote cattolico che amministra i
Sacramenti non opera in forza di un potere proprio né della sua eccellenza
morale (che a volte, purtroppo, neppure possiede), ma opera «in persona
Christi»; con l'ordinazione egli acquisisce la forza di Cristo che trasforma,
che sana e che salva. Poiché un sacerdote non ha niente che gli sia proprio, è
solo un servitore; il segno distintivo di ogni sacerdote è quindi un'umile
meraviglia per la propria vocazione.
(Commento CCC) (CCC
1548 b) Cristo è la fonte di ogni
sacerdozio: infatti il sacerdote della Legge [antica] era figura di lui, mentre
il sacerdote della nuova Legge agisce in persona di lui” [San Tommaso d'Aquino,
Summa theologiae, III, 22, 4, c]. (Continua)