Commento CCC a YouCat Domanda n. 285
YOUCAT Domanda n. 285 - Parte III. Che cos'è la felicità eterna?
(Risposta
Youcat – ripetizione)
La felicità eterna consiste nel contemplare Dio e nell'essere
accolti nella sua felicità.
Riflessione
e approfondimenti
(Commento
CCC) (CCC 1723 a) La beatitudine promessa ci pone di fronte alle scelte
morali decisive. Essa ci invita a purificare il nostro cuore dai suoi istinti
cattivi e a cercare l'amore di Dio al di sopra di tutto. Ci insegna che la vera
felicità non si trova né nella ricchezza o nel benessere, né nella gloria umana
o nel potere, né in alcuna attività umana, per quanto utile possa essere, come
le scienze, le tecniche e le arti, né in alcuna creatura, ma in Dio solo,
sorgente di ogni bene e di ogni amore: “La ricchezza è la grande divinità del
presente; alla ricchezza la moltitudine, tutta la massa degli uomini, tributa
un omaggio istintivo.
Per meditare
(Commento
Youcat) In Dio Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo ci sono
vita, gioia e comunione senza fine; essere accolti in questa comunione
significa per noi uomini una felicità inconcepibile e senza fine. Questa
felicità è un puro dono della grazia di Dio che noi uomini non possiamo
procurarci da soli e neppure comprendere nella sua grandezza; Dio desidera che
scegliamo la nostra felicità; dobbiamo scegliere Dio in libertà, amarlo sopra
ogni altra cosa, compiere il bene ed evitare il male per quanto possiamo.
(Commento
CCC) (CCC 1723 b) Per gli uomini il
metro della felicità è la fortuna, e la fortuna è il metro dell'onorabilità.
[…] Tutto ciò deriva dalla convinzione che in forza della ricchezza tutto è
possibile. La ricchezza è quindi uno degli idoli del nostro tempo, e un altro
idolo è la notorietà. […] La notorietà, il fatto di essere conosciuti e di far
parlare di sé nel mondo (ciò che si potrebbe chiamare fama da stampa), ha
finito per essere considerata un bene in se stessa, un bene sommo, un oggetto,
anch'essa, di vera venerazione” [John Henry Newman, Discourses addressed to Mixed Congregations, 5 (Saintliness the Standard of Christian
Principle, Westminster 1966, p. 89-91)].