Commento CCC a YouCat Domanda n. 296
YOUCAT Domanda n. 296 - Parte I. È lecito costringere qualcuno a fare qualcosa contro coscienza?
(Risposta
Youcat) Non è lecito costringere nessuno ad agire contro la sua
coscienza finché il suo comportamento si mantiene nei limiti del Bene comune.
Riflessione
e approfondimenti
(Commento
CCC) (CCC 1780) La dignità della persona umana implica ed esige la rettitudine della coscienza morale. La
coscienza morale comprende la percezione dei principi della moralità
(sinderesi), la loro applicazione nelle circostanze di fatto mediante un
discernimento pratico delle ragioni e dei beni e, infine, il giudizio
riguardante gli atti concreti che si devono compiere o che sono già stati
compiuti. La verità sul bene morale, dichiarata nella legge della ragione, è
praticamente e concretamente riconosciuta attraverso il giudizio prudente della coscienza. Si chiama prudente l'uomo le cui
scelte sono conformi a tale giudizio.
Per meditare
(Commento
Youcat) Chi interferisce con la coscienza di un uomo, ignorandola
ed esercitando una costrizione, ne ferisce la dignità. Nulla rende l'uomo tale
più del dono del discernimento del bene e del male e della libera scelta fra i
due, e questo vale addirittura quando la decisione è evidentemente sbagliata.
Salvo casi di educazione erronea di una coscienza, la voce interiore è in
accordo con quanto in senso generale è ragionevole, giusto e buono di fronte a
Dio.
(Commento
CCC) (CCC 1782) L'uomo ha il diritto di agire in coscienza e libertà, per
prendere personalmente le decisioni morali. L'uomo non deve essere costretto
“ad agire contro la sua coscienza. Ma non si deve neppure impedirgli di operare
in conformità ad essa, soprattutto in campo religioso” [Conc. Ecum. Vat. II, Dignitatis humanae, 3].
(Continua la domanda: È lecito costringere qualcuno a fare qualcosa contro coscienza?)