Commento CCC a YouCat Domanda n. 354 – Parte II.
YOUCAT Domanda n. 354 – Parte II. Si possono costringere gli uomini alla fede in Dio?
(Risposta Youcat – ripetizione) Nessuno può costringere
alla fede altre persone, neppure i propri figli, come nessuno può essere
costretto a non credere; l'uomo può scegliere la fede solo in piena libertà. I
cristiani però sono chiamati ad aiutare gli altri uomini con le loro parole e
con il loro esempio a trovare la via verso la fede.
Riflessione e
approfondimenti
(Commento CCC) (CCC
2108) Il diritto alla libertà religiosa non è né la licenza morale di aderire
all'errore, [Leone XIII, Lett. enc. Libertas
praestantissimum] né un implicito diritto all'errore [Pio XII, Discorso ai partecipanti al quinto Convegno
nazionale Italiano dell’Unione dei Giuristi cattolici (6 dicembre 1953)],
bensì un diritto naturale della persona umana alla libertà civile, cioè
all'immunità da coercizione esteriore, entro giusti limiti, in materia
religiosa, da parte del potere politico. Questo diritto naturale “deve essere
riconosciuto nell'ordinamento giuridico della società così che divenga diritto
civile” [Conc. Ecum. Vat. II, Dignitatis
humanae, 2].
Per meditare
(Commento Youcat)Il papa Giovanni
Paolo II afferma: «L'annunzio e la testimonianza di Cristo... non violano la
libertà. La fede esige la libera adesione dell'uomo, ma deve essere proposta»
(Enciclica Redemptoris missio
del 1990, nr. 8).
(Commento
CCC) (CCC 2109) Il diritto alla libertà religiosa non può essere di per sé
né illimitato, [Pio VI, Breve Quod
aliquantum (10 marzo 1791)] né limitato semplicemente da un “ordine
pubblico” concepito secondo un criterio “positivistico” o “naturalistico” [Pio
IX, Lett. enc. Quanta cura: DS 2890].
I “giusti limiti” che sono inerenti a tale diritto devono essere determinati
per ogni situazione sociale con la prudenza politica, secondo le esigenze del
bene comune, e ratificati dall'autorità civile secondo “norme giuridiche
conformi all'ordine morale oggettivo” [Conc. Ecum. Vat. II, Dignitatis humanae, 7].