2ª Dom Quaresima A: Questi è il Figlio mio, l’amato, ascoltatelo
2ª Dom Quaresima A: Questi è il Figlio mio, l’amato, ascoltatelo
Il Vangelo della 2ª Domenica di Quaresima descrive la Trasfigurazione di Gesù davanti ai discepoli
Pietro, Giovanni e Giacomo, che saranno con lui anche nell’agonia nel
Getsemani. Dopo che Pietro confessò la sua fede in Gesù-Messia, Gesù spiegò a
lui e agli altri discepoli che doveva soffrire molto, essere rifiutato dagli
anziani, i capi dei Sacerdoti e gli scribi, ucciso e poi risorgere dai morti. I
discepoli, però, non lo compresero.
Ascoltiamo la Parola di Dio
Gen 12, 1-4: “1Il
Signore disse ad Abram: "Vattene dalla tua terra, dalla tua parentela e
dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti indicherò.2Farò di
te una grande nazione e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e possa tu
essere una benedizione. 3Benedirò coloro che ti benediranno e coloro
che ti malediranno maledirò, e in te si diranno benedette tutte le famiglie
della terra". 4Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il
Signore, e con lui partì Lot. Abram aveva settantacinque anni quando lasciò
Carran”.
2ª Tim 1, 8-10: “8Figlio
mio, con la forza di Dio soffri con me per il vangelo. 9Egli infatti
ci ha salvati e ci ha chiamati con una vocazione santa, non già in base alle
nostre opere, ma secondo il suo progetto e la sua grazia. Questa ci è stata
data in Cristo Gesù fin dall'eternità, 10ma è stata rivelata ora con
manifestazione del Salvatore nostro Cristo Gesù. Egli ha vinto la morte e ha
fatto risplendere la vita e l'incorruttibilità per mezzo del vangelo”.
Mt 17, 1-9: “1In
quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li
condusse in disparte, su un alto monte. 2E fu trasfigurato davanti a
loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la
luce. 3Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con
lui. 4Prendendo la parola
Pietro disse a Gesù: "Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò
qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia".5Egli
stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li coprì con la sua ombra. Ed
ecco una voce dalla nube che diceva: "Questi è il Figlio mio, l’amato: in
lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo". 6All'udire
ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore.
7Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: "Alzatevi e non
temete". 8Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù
solo. 9Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: "Non
parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell'uomo non sia
risorto dai morti".
Meditiamo con l’aiuto dello Spirito Santo
L’episodio narrato dal Vangelo di questa Domenica avvenne
dopo che Pietro riconobbe in Gesù il Messia
o Cristo e il Figlio del Dio vivente, ma ne rifiutava la passione e l’uccisione. Gesù
confermò che per seguirlo è necessario rinnegare se stessi e portare la sua croce.
Sei giorni dopo, insieme a Pietro, Giacomo e Giovanni Egli salì sul monte e davanti
a loro si trasfigurò, divenendo luminosissimo. La scena fu molto significativa.
Ai lati di Gesù, apparvero e “conversavano”
con lui Mosè ed Elia, a conferma che tutta la Legge (Mosè) e i Profeti (Elia)
erano confluiti in Gesù.
La nube luminosa, coprendo i discepoli con la sua
ombra, rinnovò gli eventi dell’Esodo
(13,21). La nube e la sua ombra, simbolo della divinità, indicano la presenza e
la protezione di Dio sul suo popolo. La grande luce e l’alto monte rinnovano le
teofanie dell’Antico Testamento. Sul
Sinai, la Parola del Padre era come un tuono dalla nube.
Al battesimo di Gesù, la
Parola del Padre ad alcuni sembrò un tuono, mentre confermava l’identità
profonda del suo “Figlio amato, diletto,
prediletto, e suo compiacimento”, invitando ad ascoltarlo sempre. Ciò conferma la
superiorità di Cristo su l’Antica Legge
e i Profeti. Gesù, infatti, è il
centro decisivo della salvezza. Ormai tutto fa capo a lui solo. Mosè, Elia, l’Antico Testamento attestano che in Gesù vi
è stretta unione fra passione-croce e risurrezione-gloria.
La liturgia di oggi nel
Prefazio presenta in modo splendido il
mistero della Trasfigurazione: Gesù “dopo aver dato ai suoi discepoli l’annunzio
della sua morte, sul santo monte manifestò la sua gloria e chiamando a
testimoni la legge e i profeti indicò agli apostoli che solo attraverso la
Passione possiamo giungere al trionfo della Risurrezione”. Il Padre lo conferma:
ascoltate il mio Figlio diletto, nel
quale è tutta la pienezza del mio amore, che si rivela sulla croce.
La “Nuova Legge” è la grazia, ossia il dono
gratuito dell’amore divino. Lo Spirito Santo lo concede generosamente quanti
hanno fede in Gesù e credono ai meriti della sua croce. Nella Trasfigurazione, il Corpo di Gesù Figlio
amato sfolgora di gloria. Siamo nel cuore del mistero trinitario: la gloria del Padre e del Figlio
inscindibilmente unite alla Croce e nella Croce. Il Figlio è veramente la “luce da luce”, professata nel “Credo” e qui confermata con la massima
autorevolezza.
La prima Domenica di Quaresima
esprime tutta la solidarietà di Gesù nel condividere la nostra condizione, per
farci vincere con lui le nostre tentazioni. La seconda Domenica di Quaresima annuncia la volontà di Gesù di condividere la
gloria sfolgorante del suo Corpo, con quanti credono nella sua morte e nella sua
risurrezione.
Nella lettera ai Filippesi, Paolo annuncia chiaramente che: “Cristo trasfigurerà il nostro misero corpo
per conformarlo al suo Corpo Glorioso” (Fil 3, 21). Nella seconda lettura
di oggi testimonia che il nostro Salvatore Gesù Cristo: “ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita e l'incorruttibilità
per mezzo del vangelo” (2ª Tim 1, 10).
Preghiamo con la Liturgia della Chiesa
Nelle Orazioni iniziali chiediamo al Signore che purifichi
gli occhi del nostro spirito per poter gustare la visione della sua gloria, accettando
il mistero della croce, per entrare nella gloria del suo Regno. “O Padre, che ci chiami ad ascoltare il tuo
amato Figlio, nutri la nostra fede con la tua parola e purifica gli occhi del
nostro spirito perché possiamo godere la visione della tua gloria”.
“O Dio, che chiamasti alla fede i nostri
padri e hai dato a noi la grazia di camminare alla luce del Vangelo, aprici
all’ascolto del tuo Figlio, perché accettando nella nostra vita il mistero
della croce, possiamo entrare nella gloria del tuo Regno”.
Nella preghiera sui doni invochiamo: “Quest’offerta, Signore misericordioso, ci ottenga il perdono dei nostri
peccati e ci santifichi nel corpo e nello spirito, perché possiamo celebrare
degnamente le feste pasquali”.
Nell’orazione dopo la Comunione ringraziamo Dio perché a
noi, pellegrini sulla terra, fa già pregustare i beni del cielo. “Per la partecipazione ai tuoi gloriosi
misteri ti rendiamo fervide grazie, Signore, perché a noi ancora pellegrini
sulla terra fai pregustare i beni del cielo”.
GUALBERTO GISMONDI ofm