Domenica di Pasqua – Risurrezione del Signore - Veglia nella notte
Il Triduo Pasquale costituisce
il centro dell’anno liturgico per cui, nel tempo pasquale, il Mistero Pasquale è collegato a
importanti passi dell’Antico Testamento
che rievocano i fatti mirabili compiuti da Dio lungo tutta la storia della
salvezza, e del Nuovo Testamento che
collegano l’Alleanza e la Salvezza ai Sacramenti. Nei sacramenti si attuano tutti i misteri di Cristo e
della Salvezza. La Chiesa legge la Sacra
Scrittura e ascolta la Parola di Dio,
alla luce del Misteri Pasquali,
durante tutto l’Anno liturgico,
Domenica di Pasqua – Risurrezione del Signore - Veglia nella notte
La veglia inizia e prosegue con una quantità di azioni
simboliche e significative: benedizione
del fuoco, processione, accensione del cero-immagine di Cristo. In esse rivive
la Pasqua del Signore come vittoria definitiva
sul male e sulla morte, che inaugura la vita come festa e splendore di luce eterna.
Nel contesto liturgico di questa notte, i fedeli partecipano
al mistero di Cristo, mediante le sette letture che c’immergono nel fluire storico
della salvezza. A loro volta, anche le orazioni e i Salmi responsoriali, che
seguono ognuna di tali letture, approfondiscono le connessioni tra i temi storici
dell’Antico Testamento e il loro pieno
compimento nel mistero pasquale di Cristo.
Fanno emergere, quindi, i pieni significati cristologici e sacramentali già
contenuti nei testi dell’Antico
Testamento, che parlano di creazione, sacrificio, esodo, battesimo,
misericordia di Dio, alleanza eterna, lavacro dei peccati, redenzione e vita in
Cristo.
Ascoltiamo la Parola di Dio
Per illustrare questo grande mistero, la veglia pasquale utilizza
sette letture dell’Antico Testamento,
mentre la Messa ne presenta due del Nuovo Testamento. Nella veglia, la prima lettura, dal libro della Genesi (1,1 – 2,2), narra la creazione dell’universo, per significare che la
Pasqua è la nuova creazione, liberata dai peccati dell’uomo e condotta a quel sabato
glorioso nel quale tutto il creato sarà redento, salvato, elevato e immerso in
Dio. La seconda lettura descrive come,
messo alla prova della fede, Abramo fu pronto a sacrificare al Signore il
proprio unico figlio (Gen 22, 1 -18).
La terza lettura ricorda come Dio fece
passare il popolo d’Israele sano, salvo e all’asciutto attraverso il mar Rosso,
liberandolo dal Faraone oppressore con il suo potente esercito (Es 14, 15 - 15,1). La quarta lettura mostra il Signore, sposo fedele, che perdona
Gerusalemme, sua sposa infedele, rinnova l’alleanza con ella e la rende splendente
di fedeltà e giustizia (Is 54, 5 - 14).
La quinta lettura celebra la nuova
alleanza, eterna e intramontabile, operata dalla grazia divina e dall’infinito
amore di Dio (Is 55, 1 - 11). La sesta lettura ricorda che l’abbandono
della Sapienza e della Divina Parola è fonte di morte, mentre chi
le cerca cammina nella luce e risorge (Ba
3,9 - 15.32 - 4,4). La settima
lettura annuncia che Dio, mediante il battesimo e una nuova creazione,
stringerà col suo popolo una nuova
alleanza, purificherà i cuori di pietra e li renderà giusti e fedeli (Ez 36, 16 - 8). Seguono, come tutte le
domeniche, le letture del Nuovo
Testamento, che sono le seguenti:
Rm 6, 3 – 11: “Fratelli, non sapete che quanti siamo stati battezzati in
Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? 4Per
mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella morte
affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del
Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. 5Se
infatti siamo stati intimamente uniti a lui a somiglianza della sua morte, lo
saremo anche a somiglianza della sua risurrezione. 6Lo
sappiamo: l'uomo vecchio che è in noi è stato crocifisso con lui, affinché
fosse reso inefficace questo corpo di peccato, e noi non fossimo più schiavi
del peccato. 7Infatti chi è morto, è liberato
dal peccato.8Ma se siamo morti con Cristo,
crediamo che anche vivremo con lui, 9sapendo che
Cristo, risorto dai morti, non muore più; la morte non ha più potere su di lui.
10Infatti egli morì, e morì per il peccato una
volta per tutte; ora invece vive, e vive per Dio. 11Così
anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù”.
Mt 28,
1 – 10 “1 Dopo
il sabato, all'alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e
l'altra Maria andarono a visitare la tomba. 2Ed
ecco, vi fu un gran terremoto. Un angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo,
si avvicinò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. 3Il
suo aspetto era come folgore e il suo vestito bianco come neve. 4Per
lo spavento che ebbero di lui, le guardie furono scosse e rimasero come morte. 5L'angelo
disse alle donne: "Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il
crocifisso. 6Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto;
venite, guardate il luogo dove era stato deposto. 7Presto, andate a
dire ai suoi discepoli: "È risorto
dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete". Ecco, io ve
l'ho detto". 8Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e
gioia grande, le donne corsero a dare l'annuncio ai suoi discepoli. 9Ed
ecco, Gesù venne loro incontro e disse: "Salute a voi!". Ed esse si
avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. 10Allora
Gesù disse loro: "Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che
vadano in Galilea: là mi vedranno"”.
Meditiamo con l’aiuto dello Spirito Santo
Dopo le letture della Veglia e le due ultime della Messa, seguono
altre parti della liturgia, proprie di questa santa notte: liturgia battesimale; benedizione dell’acqua; rinnovamento delle
promesse battesimali; celebrazioni dei battesimi se vi sono battesimandi. Esse
hanno preparato il momento culminante espresso nel Vangelo della Risurrezione
del Signore. La liturgia dei sacramenti d’iniziazione, celebrati in questa
Veglia, collega insieme sia la creazione e la vita nuova in Cristo, che l’Esodo storico e l’Esodo pasquale
di Gesù. La lettura del Vangelo di Matteo, mostra Gesù risorto, che appare per prime
alle donne e le invia ad avvertire gli
apostoli: “Non
temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi
vedranno”. Esse gli abbracciano i piedi e lo
adorano. L’unione delle diverse parti della liturgia e delle letture consente
profonde riflessioni.
Rm 6, 3 – 11, sottolinea che Gesù scese morto
nel sepolcro, per uscirne vivo e glorioso per sempre, per cui, quanti scendono nella
fonte battesimale, vi depongono l’uomo vecchio morto, ossia il passato di peccatore,
ed escono creature vive e nuove, rese gloriose per sempre dalla grazia liberatrice e
santificatrice di Dio. Cristo, risorto dai morti, non
muore più; la morte non ha più potere su di lui. Egualmente noi, siamo morti al
peccato ma viventi per Dio in Cristo Gesù.
Il Vangelo mostra la potenza della
proclamazione dell’angelo alle donne: Gesù,
il crocifisso non è qui. È risorto dai
morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete. Gesù vuole le donne prime
testimoni della sua risurrezione, distruggendo le vecchie regole umane, sociali
e giuridiche che non le ammettevano a testimoniare. Anche gli apostoli
ritennero le loro parole “un
vaneggiamento”, ma avevano torto. Credere è un impegno molto serio e
complesso, che mobilita tutte le qualità e le capacità migliori della persona.
Da
ventun secoli è innegabile che la Pasqua del
Signore, pur essendo trascendente e
soprannaturale, ha lasciato e continua
a lasciare profondi segni che sconvolgono la storia e il mondo. Essa mostra la
sua potenza anche all’interno di tutte le vicende umane. La frase dell’angelo: “È risorto, infatti, come aveva detto” mostra
chiaramente che le parole dette da Gesù durante la sua vita terrena erano e
sono sempre realtà viva. Lo furono ieri, e lo sono oggi e sempre. A chi crede
donano: vita eterna, salvezza, liberazione, certezza di verità, speranza e risurrezione.
Preghiamo con la Liturgia della Chiesa
Chiediamo al Signore che la luce della risurrezione ci
rinnovi veramente nel corpo e nell’anima perché posiamo essere sempre suoi
figli fedeli al suo servizio: “O Dio, che
illumini questa santissima notte con la gloria della risurrezione del Signore,
ravviva nella tua famiglia lo spirito di adozione, perché tutti i tuoi figli,
rinnovati nel corpo e nell’anima, siano sempre fedeli al tuo servizio”.
Le nostre preghiere e
offerte ci ottengano dal mistero e dalla gioia della Pasqua la forza per
raggiungere la vita eterna “Accogli,
Signore, le preghiere e le offerte del tuo popolo, perché questo santo mistero,
gioioso inizio della celebrazione pasquale, ci ottenga la forza per giungere
alla via eterna”.
Lo Spirito della carità che ci nutre nei sacramenti pasquali ci conceda di vivere concordi
nell’amore: “Infondi in noi, o Padre, lo
Spirito della tua carità, perché nutriti con i sacramenti pasquali viviamo
concordi nel vincolo del tuo amore”.
GUALBERTO GISMONDI ofm