Commento CCC a YouCat Domanda n. 386 – Parte I.
YOUCAT Domanda n. 386 – Parte I. Perché il quinto comandamento tutela anche l'integrità fisica e spirituale di una persona?
(Risposta Youcat) Il
diritto alla vita e la dignità di un essere umano sono un tutt'uno, e sono
legati l'uno all'altro in maniera inseparabile; si può portare un uomo alla
morte anche spiritualmente.
Riflessione e
approfondimenti
(Commento CCC) (CCC
2284) Lo scandalo è l'atteggiamento o il
comportamento che induce altri a compiere il male. Chi scandalizza si fa
tentatore del suo prossimo. Attenta alla virtù e alla rettitudine; può
trascinare il proprio fratello nella morte spirituale. Lo scandalo costituisce
una colpa grave se chi lo provoca con azione o omissione induce deliberatamente
altri in una grave mancanza. (CCC 2326) Lo scandalo costituisce una colpa grave
quando chi lo provoca con azione o con omissione deliberatamente spinge altri a
peccare gravemente.
Per meditare
(Commento Youcat) Il comandamento
«non uccidere» (Es 20,13) fa riferimento all'incolumità spirituale e fisica
al tempo stesso. Ogni seduzione e ogni istigazione al male, ogni ricorso alla
violenza costituiscono un peccato grave soprattutto quando avvengono nel
contesto di un rapporto di subordinazione; il delitto è di particolare gravità
quando si è in presenza di una subordinazione fra adulti e bambini. Non si
intende solo l'abuso sessuale, ma anche lo scandalo spirituale che
avvenga ad opera di genitori, di Sacerdoti, insegnanti o educatori, così come
lo sviamento dai valori morali.
(Commento CCC) (CCC 2285) Lo scandalo assume una gravità particolare a
motivo dell'autorità di coloro che lo causano o della debolezza di coloro che
lo subiscono. Ha ispirato a nostro Signore questa maledizione: “Chi scandalizza
anche uno solo di questi piccoli, […] sarebbe meglio per lui che gli fosse
appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del
mare”(Mt 18,6; cf. 1Cor 8,10-13). Lo scandalo è grave quando a provocarlo sono
coloro che, per natura o per funzione, sono tenuti ad insegnare e ad educare
gli altri. Gesù lo rimprovera agli scribi e ai farisei: li paragona a lupi
rapaci in veste di pecore [Mt 7,15].