Commento CCC a YouCat Domanda n. 417
YOUCAT Domanda n. 417 - Parte I. Qual è il senso dell'unione sessuale all'interno del matrimonio?
(Risposta Youcat) In
base al volere di Dio l'uomo e la donna devono unirsi nel piacere erotico e sensuale per unirsi sempre più
profondamente nell'amore e per far nascere dei figli dal loro amore.
Riflessione e
approfondimenti
(Commento CCC) (CCC 2362) “Gli atti coi quali i coniugi si uniscono in
casta intimità, sono onorevoli e degni, e, compiuti in modo veramente umano,
favoriscono la mutua donazione che essi significano, ed arricchiscono
vicendevolmente in gioiosa gratitudine gli sposi stessi” [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 49]. La sessualità è
sorgente di gioia e di piacere: “Il Creatore stesso […] ha stabilito che nella
reciproca donazione fisica totale gli sposi provino un piacere e una
soddisfazione sia del corpo sia dello spirito. Quindi, gli sposi non commettono
nessun male cercando tale piacere e godendone. Accettano ciò che il Creatore ha
voluto per loro. Tuttavia gli sposi devono saper restare nei limiti di una
giusta moderazione” [Pio XII, Discorso ai
partecipanti al Convegno dell’Unione Cattolica Italiana delle Ostetriche (29
ottobre 1951)].
Per meditare
(Commento Youcat) Il corpo, il piacere e la gioia erotica hanno un ruolo
di grande importanza nell'ottica cristiana: «Il Cristianesimo crede... che la
materia sia buona, che Dio stesso ha assunto figura umana, che anche in cielo
sarà una certa specie di corporeità e che questa sia parte integrante della
nostra beatitudine, della nostra bellezza e della nostra forza. Il
Cristianesimo ha onorato il matrimonio più di qualsiasi altra religione; quasi
tutta la più alta poesia d'amore del mondo è stata scritta da
cristiani, e chiunque definisca la sessualità come un male contraddice il
Cristianesimo» (C.S. Lewis). Il piacere tuttavia non è fine a se stesso; se il
piacere di una coppia si chiude in se stesso e non si apre alla nuova vita che
vorrebbe scaturirne, non corrisponde all'essenza dell'amore.
(Commento CCC) (CCC 2363) Mediante l'unione degli sposi si realizza il
duplice fine del matrimonio: il bene degli stessi sposi e la trasmissione della
vita. Non si possono disgiungere questi due significati o valori del
matrimonio, senza alterare la vita spirituale della coppia e compromettere i
beni del matrimonio e l'avvenire della famiglia. L'amore coniugale dell'uomo e
della donna è così posto sotto la duplice esigenza della fedeltà e della
fecondità.