Commento CCC a YouCat Domanda n. 425
YOUCAT Domanda n. 425 - Perché la Chiesa è contraria alla convivenza senza matrimonio?
(Risposta Youcat) Per i cristiani non esiste matrimonio
che non sia celebrato sacramentalmente; con esso Cristo prende parte all'unione
dell'uomo e della donna e dona generosamente alla coppia grazie e doni.
Riflessione e
approfondimenti
(Commento CCC) (CCC 2390) Si ha una libera
unione quando l'uomo e la donna rifiutano di dare una forma giuridica e
pubblica a un legame che implica l'intimità sessuale. L'espressione è fallace:
che senso può avere una unione in cui le persone non si impegnano l'una nei
confronti dell'altra, e manifestano in tal modo una mancanza di fiducia
nell'altro, in se stesso o nell'avvenire? L'espressione abbraccia situazioni
diverse: concubinato, rifiuto del matrimonio come tale, incapacità a legarsi
con impegni a lungo termine [Giovanni Paolo II, Esort. ap. Familiaris consortio, 81]. Tutte queste situazioni costituiscono
un'offesa alla dignità del matrimonio; distruggono l'idea stessa della
famiglia; indeboliscono il senso della fedeltà. Sono contrarie alla legge
morale: l'atto sessuale deve aver posto esclusivamente nel matrimonio; al di
fuori di esso costituisce sempre un peccato grave ed esclude dalla Comunione
sacramentale.
Per meditare
(Commento Youcat) Talvolta gli
adulti si sentono in dovere di consigliare ai giovani di lasciar perdere l'idea
di un matrimonio «in grande stile» e che duri per sempre, visto che, secondo
loro, il matrimonio sarebbe soltanto un'affrettata condivisione di patrimonio,
di prospettive e di buone intenzioni, basata su una promessa ufficiale e
solenne destinata a essere disattesa. Un matrimonio cristiano non è però un
imbroglio, ma il dono più grande che Dio ha concepito per due innamorati; egli
stesso li unisce con una profondità che gli uomini non sarebbero mai in grado
di raggiungere Gesù Cristo, che affermò: «Senza di me non potete far nulla» (Gv
15, 5), è presente nel Sacramento del matrimonio come l'amore nell'amore degli
sposi; questa è la sua forza, ed è presente anche quando l'amore degli sposi
sembra appassire. Per questo il sacramento del matrimonio è ben altro che un
pezzo di carta; è come un veicolo divino già pronto su cui gli innamorati
possono salire; un veicolo che - gli sposi lo sanno - ha abbastanza carburante
per raggiungere, con l'aiuto di Dio, la meta del loro desiderio. Se molti
dicono che non c'è niente di male ad avere relazioni sessuali non vincolanti,
prima o al di fuori del matrimonio, la Chiesa invita ad opporsi con chiarezza e
con energia a questa pressione che ci viene dalla società.
(Commento CCC)
(CCC 2391) Molti attualmente
reclamano una specie di “diritto alla
prova” quando c'è intenzione di sposarsi. Qualunque sia la fermezza del
proposito di coloro che si impegnano in rapporti sessuali prematuri, tali
rapporti “non consentono di assicurare, nella sua sincerità e fedeltà, la
relazione interpersonale di un uomo e di una donna, e specialmente di
proteggerla dalle fantasie e dai capricci” [Congregazione per la Dottrina della
Fede, Dich. Persona humana, 7].
L'unione carnale è moralmente legittima solo quando tra l'uomo e la donna si
sia instaurata una comunità di vita definitiva. L'amore umano non ammette la
“prova”. Esige un dono totale e definitivo delle persone tra loro [Giovanni
Paolo II, Esort. ap. Familiaris consortio,
80].