6 agosto Trasfigurazione (solennità) Anno A
6 agosto Trasfigurazione (solennità) Anno A
Il Vangelo narra che, essendo ormai vicina la sua passione, Gesù,
si trasfigurò per confermare i suoi Apostoli nella fede. La sua salita
sull’alto monte, quindi, preparò la sua ascesa al Calvario. Il Catechismo della Chiesa Cattolica (n.
568) rileva, inoltre, che la Trasfigurazione manifesta la speranza di gloria (Col 1,27) che il Figlio di Dio contiene
nel suo corpo e, mediante i suoi sacramenti, irradia e dona nella sua Chiesa.
Ascoltiamo la Parola di Dio
Dn 7,9-10.13-14: 9Io continuavo a guardare, quand'ecco furono
collocati troni e un vegliardo si assise. La sua veste era candida come la neve
e i capelli del suo capo erano candidi come la lana; il suo trono era come
vampe di fuoco con le ruote come fuoco ardente. 10Un fiume di fuoco
scorreva e usciva dinanzi a lui, mille migliaia lo servivano e diecimila
miriadi lo assistevano. La corte sedette e i libri furono aperti. 13Guardando ancora nelle visioni notturne, ecco venire
con le nubi del cielo uno simile a un figlio d'uomo; giunse fino al vegliardo e
fu presentato a lui. 14Gli furono dati potere, gloria e regno; tutti
i popoli, nazioni e lingue lo servivano: il suo potere è un potere eterno, che
non finirà mai, e il suo regno non sarà mai distrutto.
2Pt 1,16-19: Carissimi,
16vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la
venuta del Signore nostro Gesù Cristo, non perché siamo andati dietro a favole
artificiosamente inventate, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua
grandezza. 17Egli infatti ricevette onore e gloria da Dio Padre,
quando giunse a lui questa voce dalla maestosa gloria: "Questi è il Figlio
mio, l'amato, nel quale ho posto il mio compiacimento". 18Questa
voce noi l'abbiamo udita discendere dal cielo mentre eravamo con lui sul santo
monte. 19E abbiamo anche, solidissima, la parola dei profeti, alla
quale fate bene a volgere l'attenzione come a lampada che brilla in un luogo
oscuro, finché non spunti il giorno e non sorga nei vostri cuori la stella del
mattino.
(Mt 17,1-9): In quel tempo, 1Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e
Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. 2E
fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti
divennero candide come la luce. 3Ed ecco, apparvero loro Mosè ed
Elia, che conversavano con lui. 4Prendendo la parola, Pietro disse a
Gesù: "Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne,
una per te, una per Mosè e una per Elia". 5Egli stava ancora
parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce
dalla nube che diceva: "Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto
il mio compiacimento. Ascoltatelo". 6All'udire ciò, i discepoli
caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. 7Ma
Gesù si avvicinò, li toccò e disse: "Alzatevi e non temete". 8Alzando
gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo. 9Mentre scendevano
dal monte, Gesù ordinò loro: "Non parlate a nessuno di questa visione,
prima che il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti".
Meditiamo con lo Spirito Santo
La prima lettura, dal libro
di Daniele mostra una scena grandiosa: Dio presenta al mondo e ai fedeli la
figura misteriosa del Figlio dell’uomo,
capo e modello della nuova umanità, il cui potere, gloria e regno sono
universali, eterni e indistruttibili. È per questo che i vangeli mostrano come Gesù
amasse presentarsi come Figlio dell’uomo. Matteo scrive che, nella
trasfigurazione, il volto di Gesù brilla come il sole e le sue vesti splendono
di luce. Ai suoi lati appaiono due grandi figure della storia della salvezza: Mosè,
che rappresenta la Legge ed Elia, che rappresenta la profezia.
Entrambi avevano
visto la gloria di Dio sul monte santo. Legge e profeti testimoniano: le
sofferenze del Messia; la passione di Gesù che attua la volontà del Padre; il
Figlio che agisce proprio come vero Servo sofferente di Dio. Questa scena
grandiosa manifesta la Trinità: il Padre
nella voce, che proclama: “Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento.
Ascoltatelo”; il Figlio
nell’uomo Gesù Cristo, lo Spirito Santo
nella nube luminosa da cui parla il Padre.
Questa manifestazione provoca grande
timore nei discepoli, che cadono in prostrazione e adorazione. Gesù, però, li aiuta
ad alzarsi e li rassicura, invitandoli a non temere. Comanda, però, che non ne parlino
con nessuno prima della sua risurrezione. Questo evento rimase
indelebile nell’anima degli Apostoli.
Molti anni dopo, infatti, Pietro ricorderà
nella sua Seconda Lettera di essere
stato “testimone oculare” della maestosa gloria del Padre e “ascoltatore” della voce che venne dalla
nube luminosa. La grandezza e bellezza di questa visione è, come la parola dei
profeti, una lampada che brilla in un luogo oscuro, finché non spunti il giorno
e non sorga nei cuori umani la stella del
mattino: Gesù Cristo.
È proprio lui il Figlio
amato in cui il Padre ha posto ogni compiacimento.
È a lui che tutti dobbiamo guardare, sono le sue parole e la sua voce che
dobbiamo sempre ascoltare.
Gualberto Gismondi ofm
Riflessione
Che cosa significa in Daniele e nei vangeli l’espressione “Figlio dell’uomo”?
Perché Gesù si è trasfigurato davanti ai suoi
discepoli?
Perché la Trasfigurazione di Gesù è una grandiosa manifestazione
della SS. Trinità?
Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa
“O Dio, che nella
gloriosa Trasfigurazione del Cristo Signore hai confermato i misteri della fede
con la testimonianza della legge e dei profeti, e hai mirabilmente
preannunciato la nostra definitiva adozione a tuoi figli, fa’ che ascoltiamo la
parola del tuo amatissimo Figlio per divenire coeredi della sua vita immortale”.