Commento CCC a YouCat Domanda n. 442



YOUCAT Domanda n. 442 - Come si pone la Chiesa di fronte al capitalismo e all'economia di mercato?


(Risposta Youcat) Un capitalismo che non sia inserito nel contesto di un solido ordinamento giuridico è soggetto al rischio di estraniarsi dalla logica del Bene comune e di diventare un semplice mezzo per realizzare il profitto di pochi. La Chiesa non può ammettere questo, ma è a favore di un'economia di mercato che si ponga a servizio dell'essere umano, che limiti i monopoli e che garantisca a tutti i beni di prima necessità ed il lavoro.

Riflessione e approfondimenti

(Commento CCC) (CCC 2426) Lo sviluppo delle attività economiche e l'aumento della produzione sono destinati a soddisfare i bisogni degli esseri umani. La vita economica non mira solo ad accrescere la produzione dei beni e ad aumentare il profitto o la potenza; essa è prima di tutto ordinata al servizio delle persone, dell'uomo nella sua integralità e di tutta la comunità umana. Realizzata secondo i propri metodi, l'attività economica deve essere esercitata nell'ambito dell'ordine morale, nel rispetto della giustizia sociale, in modo che risponda al disegno di Dio sull'uomo [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 64].

Per meditare

(Commento Youcat) La Dottrina sociale cattolica valuta le istituzioni sociali sulla base del criterio del Bene comune, la Chiesa valuta cioè se «consentono e facilitano agli esseri umani, alle famiglie e alle associazioni il conseguimento più pieno della loro perfezione» (Concilio Vaticano II, GS); lo stesso principio vale anche per l'economia, che deve in primo luogo porsi a servizio dell'uomo.

(Commento CCC) (CCC 2425) La Chiesa ha rifiutato le ideologie totalitarie e atee associate, nei tempi moderni, al “comunismo” o al “socialismo”. Peraltro essa ha pure rifiutato, nella pratica del “capitalismo”, l'individualismo e il primato assoluto della legge del mercato sul lavoro umano [Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 10; 13; 44]. La regolazione dell'economia mediante la sola pianificazione centralizzata perverte i legami sociali alla base; la sua regolazione mediante la sola legge del mercato non può attuare la giustizia sociale, perché “esistono numerosi bisogni umani che non hanno accesso al mercato” [Centesimus annus, 34]. E' necessario favorire una ragionevole regolazione del mercato e delle iniziative economiche, secondo una giusta gerarchia dei valori e in vista del bene comune.

(Prossima domanda: Qual è il compito dei manager e degli imprenditori?)

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