Commento CCC a YouCat Domanda n. 496 + Martedì Tempo Ordinario 1 sett.



 

YOUCAT Domanda n. 496 - Perché quando preghiamo abbiamo bisogno dello Spirito Santo?


(Risposta Youcat) La Bibbia dice: «Non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito intercede con gemiti inesprimibili» (Rm 8, 26).   

Riflessione e approfondimenti

(Commento CCC) (CCC 2672) Lo Spirito Santo, la cui Unzione impregna tutto il nostro essere, è il Maestro interiore della preghiera cristiana. E' l'artefice della tradizione vivente della preghiera. Indubbiamente, vi sono tanti cammini di preghiera quanti sono coloro che pregano, ma è lo stesso Spirito che agisce in tutti e con tutti. E' nella comunione dello Spirito Santo che la preghiera cristiana è preghiera nella Chiesa.

Per meditare

(Commento Youcat) Pregare rivolti a Dio può avvenire solo insieme a Dio; non è merito nostro se la nostra preghiera giunge fino a lui; noi cristiani abbiamo ricevuto con lo Spirito di Gesù, che desiderava divenire una cosa sola col Padre, amore, ascolto reciproco, comprensione reciproca e concordia di volere. Questo Spirito di Gesù è in noi e parla per bocca nostra quando preghiamo. Pregare significa quindi in via di principio che, dal profondo del mio cuore, Dio parla a Dio, e che lo Spirito Santo aiuta il nostro spirito nella preghiera. Per questo dobbiamo sempre ripetere: «Vieni, O Spirito Santo, vieni e aiutami a pregare».   

(Commento CCC) (CCC 2673) Nella preghiera, lo Spirito Santo ci unisce alla persona del Figlio unigenito, nella sua umanità glorificata. Per essa ed in essa la nostra preghiera filiale entra in comunione, nella Chiesa, con la Madre di Gesù [At 1,14].

(Prossima domanda: Perché è di aiuto rivolgersi ai santi quando preghiamo?) 


Ogni giorno pubblichiamo il “Commento quotidiano alle letture bibliche delle S. Messe” e i commenti al “Catechismo dei giovani (Youcat) fino al loro completamento.

Martedì 1 sett. TO 


Continua l’episodio di Anna che prega,  piange e promette al Signore che se le donerà un figlio glielo offrirà perché sia consacrato a lui. Il Signore glielo concede e lo chiama Samuele, che significa: al Signore l'ho richiesto.     

Ascoltiamo la Parola di Dio


1Sam 1, 9-20: In quei giorni 9Anna si alzò, dopo aver mangiato e bevuto a Silo; in quel momento il sacerdote Eli stava seduto sul suo seggio davanti a uno stipite del tempio del Signore. 10Ella aveva l'animo amareggiato e si mise a pregare il Signore, piangendo dirottamente. 11Poi fece questo voto: "Signore degli eserciti, se vorrai considerare la miseria della tua schiava e ricordarti di me, se non dimenticherai la tua schiava e darai alla tua schiava un figlio maschio, io lo offrirò al Signore per tutti i giorni della sua vita e il rasoio non passerà sul suo capo".12Mentre ella prolungava la preghiera davanti al Signore, Eli stava osservando la sua bocca. 13Anna pregava in cuor suo e si muovevano soltanto le labbra, ma la voce non si udiva; perciò Eli la ritenne ubriaca. 14Le disse Eli: "Fino a quando rimarrai ubriaca? Smaltisci il tuo vino!". 15Anna rispose: "No, mio signore; io sono una donna affranta e non ho bevuto né vino né altra bevanda inebriante, ma sto solo sfogando il mio cuore davanti al Signore. 16Non considerare la tua schiava una donna perversa, poiché finora mi ha fatto parlare l'eccesso del mio dolore e della mia angoscia". 17Allora Eli le rispose: "Va' in pace e il Dio d'Israele ti conceda quello che gli hai chiesto". 18Ella replicò: "Possa la tua serva trovare grazia ai tuoi occhi". Poi la donna se ne andò per la sua via, mangiò e il suo volto non fu più come prima.19Il mattino dopo si alzarono e dopo essersi prostrati davanti al Signore, tornarono a casa a Rama. Elkanà si unì a sua moglie e il Signore si ricordò di lei. 20Così al finir dell'anno Anna concepì e partorì un figlio e lo chiamò Samuele, "perché - diceva - al Signore l'ho richiesto".


Mc 1, 21-28: In quel tempo, 21Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafàrnao] insegnava. 22Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. 23Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, 24dicendo: "Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!". 25E Gesù gli ordinò severamente: "Taci! Esci da lui!". 26E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. 27Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: "Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!". 28La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.  

Meditiamo con lo Spirito Santo


La prima lettura ci mostra il passaggio di Anna, dalle lacrime e dal grande dolore per la sua sterilità, alla gioia del concepimento e della nascita del figlio tanto atteso e invocato dal Signore. Anche il sacerdote Eli si era sbagliato su di lei, giudicandola ubriaca, solo perché la vedeva pregare e non sentiva le sue parole. Anna, però, con grande umiltà gli spiegò che stava sfogando il suo cuore davanti al Signore. Eli, allora la rassicurò che il Dio d'Israele le avrebbe concesso quello che gli aveva chiesto. 
Il Signore si ricordò di lei che al finire dell'anno partorì un figlio e lo chiamò Samuele, che significa: l'ho richiesto al Signore. L’incessante preghiera di Anna fu accolta dal Signore e il figlio Samuele divenne un profeta e uno dei protagonisti più importanti dell’Antico Testamento. 
Il Vangelo presenta Gesù che insegna nelle sinagoghe durante il culto del sabato, il giorno più importante della settimana, dedicato interamente al Signore, come lo è la Domenica nel Nuovo Testamento. Gesù insegna con chiarezza, sicurezza e profondità, sollevando l’ammirazione e lo stupore dei presenti. 
Questa volta accompagna il suo insegnamento con un segno molto importante: scaccia uno spirito impuro o demonio, che possedeva un uomo. I presenti notano con grande ammirazione e stupore tre aspetti nel comportamento del Signore: dà un insegnamento nuovo; parla con autorità e non come i maestri della Legge; gli obbediscono anche gli spiriti impuri. 
Ciò non si era mai visto. Nulla resiste alla verità della sua parola e alla potenza della sua divinità. Per questo la sua fama si diffonde in tutta la Galilea, per allargarsi poi anche a tutta la Giudea, al resto d’Israele e ai popoli pagani. Gesù è il Salvatore univerdale.   

Riflessione 


Che cosa promette Anna al Signore, nelle sue preghiere?

Il Signore se ne ricorda e la esaudisce?

Perché tutto il popolo ammira stupito ciò che Gesù dice e fa nella sinagoga di Cafarnao?

Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa 


“O Dio, dalla tua santità fiorisce ogni bene negli uomini e nelle cose: rinnova con il dono del tuo spirito i nostri cuori, perché tu sia glorificato in ogni nostra opera, e tutta la storia del mondo si disponga alla venuta del tuo Figlio”.  

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