Commento CCC a YouCat Domanda n. 523. II. + Lunedì IV sett. Di Pasqua


YOUCAT Domanda n. 523 -  Parte II. Perché l'uomo non vive di solo pane?


(Risposta Youcat – ripetizione) «Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio» (Mt 4, 4 con riferimento a Dt 8, 3).  

Riflessione e approfondimenti

(Commento CCC) (CCC 2836) “Oggi”. E' anch'essa un'espressione di fiducia. Ce la insegna il Signore; [Mt 6,34; Es 16,19] non poteva inventarla la nostra presunzione. Poiché si tratta soprattutto della sua Parola e del Corpo del Figlio suo, questo “oggi” non è soltanto quello del nostro tempo mortale: è l'Oggi di Dio: “Se ricevi il Pane ogni giorno, per te ogni giorno è oggi. Se oggi Cristo è tuo, egli risorge per te ogni giorno. In che modo? “Tu sei mio Figlio, oggi Io ti ho generato” (Sal 2,7). L'oggi è quando Cristo risorge” [Sant'Ambrogio, De sacramentis, 5, 26: PL 16, 453].

Per meditare

(Commento Youcat) Queste parole della Scrittura ci ricordano che gli uomini provano una fame spirituale che non si può placare con cibo materiale. Si può morire per carenza di pane; ma si può morire anche per aver ricevuto solo pane. Solo chi ha «parole di vita eterna» (Gv 6, 68) ci nutre in profondità con un cibo che non si deteriora (Gv 6,11), ovvero con la santa Eucaristia.

(Commento CCC) (CCC 2837 a) “Quotidiano”. Questa parola, “épioùsios”, non è usata in nessun altro passo del Nuovo Testamento. Intesa nel suo significato temporale, è una ripresa pedagogica di “oggi” [Es 16,19-21], per confermarci in una confidenza “senza riserve”. Intesa in senso qualitativo, significa il necessario per la vita e, in senso lato, ogni bene sufficiente per il sostentamento [1Tm 6,8]. Presa alla lettera (épioùsios: “sovra-sostanziale”), la parola indica direttamente il Pane di Vita, il Corpo di Cristo, “farmaco d'immortalità” [Sant'Ignazio di Antiochia, Epistula ad Ephesios, 20, 2] senza il quale non abbiamo in noi la vita [Gv 6,53-56]. Infine, legato al precedente, è evidente il senso celeste: “questo Giorno” è quello del Signore, quello del Banchetto del Regno, anticipato nell'Eucaristia, che è già pregustazione del Regno che viene.  

(Continua la domanda: Perché l'uomo non vive di solo pane?)


Lunedi 4ª settimana di Pasqua


Pietro, rimproverato dai giudeo-cristiani di essere entrato in casa di pagani, risponde che ciò gli fu ordinato da Dio in una visione sulla salvezza destinata a tutti. Nel Vangelo, Gesù si presenta come “pastore-guardiano” delle pecore, come “voce” che le pecore conoscono, ascoltano e seguono, e come “porta” attraverso la quale esse passano e sono salvate.

Ascoltiamo la Parola di Dio


At 11, 1-18: In quei giorni, 1gli apostoli e i fratelli che stavano in Giudea vennero a sapere che anche i pagani avevano accolto la parola di Dio. 2E, quando Pietro salì a Gerusalemme, i fedeli circoncisi lo rimproveravano 3dicendo: "Sei entrato in casa di uomini non circoncisi e hai mangiato insieme con loro!". 4Allora Pietro cominciò a raccontare loro, con ordine, dicendo: 5"Mi trovavo in preghiera nella città di Giaffa e in estasi ebbi una visione: un oggetto che scendeva dal cielo, simile a una grande tovaglia, calata per i quattro capi, e che giunse fino a me. 6Fissandola con attenzione, osservai e vidi in essa quadrupedi della terra, fiere, rettili e uccelli del cielo. 7Sentii anche una voce che mi diceva: "Coraggio, Pietro, uccidi e mangia!". 8Io dissi: "Non sia mai, Signore, perché nulla di profano o di impuro è mai entrato nella mia bocca". 9Nuovamente la voce dal cielo riprese: "Ciò che Dio ha purificato, tu non chiamarlo profano". 10Questo accadde per tre volte e poi tutto fu tirato su di nuovo nel cielo. 11Ed ecco, in quell'istante, tre uomini si presentarono alla casa dove eravamo, mandati da Cesarèa a cercarmi. 12Lo Spirito mi disse di andare con loro senza esitare. Vennero con me anche questi sei fratelli ed entrammo in casa di quell'uomo. 13Egli ci raccontò come avesse visto l'angelo presentarsi in casa sua e dirgli: "Manda qualcuno a Giaffa e fa' venire Simone, detto Pietro; 14egli ti dirà cose per le quali sarai salvato tu con tutta la tua famiglia". 15Avevo appena cominciato a parlare quando lo Spirito Santo discese su di loro, come in principio era disceso su di noi. 16Mi ricordai allora di quella parola del Signore che diceva: "Giovanni battezzò con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo". 17Se dunque Dio ha dato a loro lo stesso dono che ha dato a noi, per aver creduto nel Signore Gesù Cristo, chi ero io per porre impedimento a Dio?". 18All'udire questo si calmarono e cominciarono a glorificare Dio dicendo: "Dunque anche ai pagani Dio ha concesso che si convertano perché abbiano la vita!".

Gv 10, 1-10: In quel tempo, Gesù disse: 1"In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante. 2Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. 3Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. 4E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. 5Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei". 6Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro. 7Allora Gesù disse loro di nuovo: "In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. 8Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. 9Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. 10Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza. 

Meditiamo con lo Spirito Santo


I giudeo-cristiani rimproverano Pietro perché è entrato in casa di pagani. Egli risponde che glielo ordinò Dio con una visione in cui dal cielo scendeva una tovaglia, piena di animali, fiere, rettili e uccelli impuri mentre una voce diceva: Pietro, uccidi e mangia, perché ciò che Dio ha purificato non è profano né impuro. 
In quel momento si presentarono tre uomini e lo Spirito gli disse di andare con loro. Appena entrati in casa di quella famiglia pagana, lo Spirito Santo scese su loro, come era sceso su noi. Dio diede loro lo stesso dono dato a noi, per aver creduto nel Signore Gesù Cristo. Perciò chiede: chi ero io per porre impedimento a Dio? 
Udito ciò i giudeo-cristiani si calmarono e glorificarono Dio. Nel Vangelo Gesù si presenta come “vero pastore” e come “porta”. Chi non passa per la porta è ladro e brigante. 
Il Figlio di Dio passa per la porta, perché è il vero pastore, che chiama le pecore ciascuna per nome. Egli le conduce fuori, cammina davanti a loro e tutte lo seguono perché conoscono e ascoltano la sua voce. 
Un estraneo, invece, non lo seguono ma fuggono via, non conoscendo la sua voce. Gesù dice un’altra similitudine, in cui ripete non solo di essere la porta delle pecore, ma anche che chi entra attraverso di lui è salvato, entra, esce e trova pascolo. 
Gesù è venuto perché abbiamo la vita in abbondanza, per cui si rivela come porta delle pecore e come unico salvatore che dona la vita in abbondanza. L’immagine della porta come salvezza si trova nel salmo (118,20), come porta del Signore attraverso la quale entrano i giusti. 
La qualifica di estranei, ladri e briganti si addice bene a scribi, farisei e quanti rifiutano di passare per la porta che è Cristo. Sono, infatti, persone che s’interessano soltanto a se stesse alle quali non importa nulla delle pecore. 
Solo Gesù è venuto per dare alle pecore la vita divina in abbondanza. Lo ha dimostrato dando veramente tutto se stesso, la sua vita e versando tutto il suo sangue per loro. 

Riflessione 


Che cosa avvenne appena Pietro entrò nella casa della famiglia pagana di Cesarèa?

Perché il Figlio di Dio dice di sé che è la porta e passa per la porta?

Chi sono gli estranei, i ladri e i briganti che rifiutano di passare per Cristo che è la vera porta?

Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa


O Dio, che nell’umiliazione del tuo Figlio hai risollevato il mondo dalla sua caduta, donaci la santa gioia pasquale, perché, liberi dall’oppressione della colpa, partecipiamo alla felicità eterna”.

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