Commento CCC a YouCat Domanda n. 524. I. + S. Marco Evangelista
YOUCAT Domanda n. 524 – Parte I. Che cosa significa: «Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori»?
(Risposta Youcat – ripetizione) Il perdono misericordioso
- quello che noi doniamo agli altri e quello che cerchiamo personalmente - è
uno e indivisibile; se non siamo misericordiosi noi stessi e non ci perdoniamo
a vicenda, la misericordia di Dio non raggiungerà il nostro cuore.
Riflessione e
approfondimenti
(Commento CCC) (CCC 2862) La quinta domanda implora la misericordia di Dio
per le nostre offese; essa però non può giungere al nostro cuore, se non
abbiamo saputo perdonare ai nostri nemici, sull'esempio e con l'aiuto di
Cristo.
Per meditare
(Commento
Youcat) Molti
uomini devono combattere per tutta la vita con la toro incapacità di perdono;
questo profondo blocco che impedisce la riconciliazione si risolve in ultima
analisi solo in riferimento a Dio, che ci ha accettati «mentre eravamo ancora
peccatori» (Rm 5, 8); poiché però abbiamo un Padre misericordioso, con lui sono
possibili il perdono e la vita nella riconciliazione.
(Commento CCC) (CCC 2838) Questa domanda è sorprendente. Se consistesse
soltanto nel primo membro della frase - “Rimetti a noi i nostri debiti” -
potrebbe essere implicitamente inclusa nelle prime tre domande della Preghiera
del Signore, dal momento che il sacrificio di Cristo è “per la remissione dei
peccati”. Ma, secondo l'altro membro della frase, la nostra domanda verrà
esaudita solo a condizione che noi, prima, abbiamo risposto ad un'esigenza. La
nostra richiesta è rivolta verso il futuro, la nostra risposta deve averla preceduta;
una parola le collega: “come”.
(Continua la domanda: Che cosa significa: «Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori»?)
S. Marco Evangelista
Marco fu un prezioso collaboratore di san Paolo e di san
Pietro. Scrisse il secondo Vangelo raccogliendo la predicazione di Pietro sui
detti e i fatti di Gesù che descrisse con stile immediato, colorito e
forte.
Ascoltiamo la Parola di Dio
1Pt 5,5-14: Carissimi, 5rivestitevi
tutti di umiltà gli uni verso gli altri, perché Dio resiste ai superbi, ma
dà grazia agli umili . 6Umiliatevi dunque sotto la
potente mano di Dio, affinché vi esalti al tempo opportuno, 7riversando
su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi. 8Siate
sobri, vegliate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in
giro cercando chi divorare. 9Resistetegli saldi nella fede, sapendo
che le medesime sofferenze sono imposte ai vostri fratelli sparsi per il mondo.
10E il Dio di ogni grazia, il quale vi ha chiamati alla sua gloria
eterna in Cristo Gesù, egli stesso, dopo che avrete un poco sofferto, vi
ristabilirà, vi confermerà, vi rafforzerà, vi darà solide fondamenta. 11A
lui la potenza nei secoli. Amen! 12Vi ho scritto brevemente per
mezzo di Silvano, che io ritengo fratello fedele, per esortarvi e attestarvi
che questa è la vera grazia di Dio. In essa state saldi! 13Vi saluta
la comunità che vive in Babilonia e anche Marco, figlio mio. 14Salutatevi
l'un l'altro con un bacio d'amore fraterno. Pace a voi tutti che siete in
Cristo!
Mc, 16,15-20: In
quel tempo, [Gesù apparve agli undici] 15e
disse loro: "Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni
creatura. 16Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non
crederà sarà condannato. 17Questi saranno i segni che
accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno
lingue nuove, 18prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche
veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno".
19Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e
sedette alla destra di Dio. 20Allora
essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con
loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.
Meditiamo con lo Spirito Santo
La prima lettura, dalla prima
lettera di Pietro, si conclude con un affettuoso cenno a Marco, che Pietro
chiama “figlio mio”. Marco per il suo Vangelo è considerato colui che meglio di
ogni altro ha descritto con finezza psicologica la predicazione del primo degli
apostoli.
In questa lettera, Pietro invita tutti all’umiltà, a porre ogni
propria preoccupazione nelle potenti mani di Dio, a essere sobri e a vigilare.
Fa poi seguire l’invito a resistere con fede a tutti gli assalti del maligno,
unendo le proprie sofferenze a quelle di tutti gli altri fratelli sparsi nel
mondo. Dio che ci ha chiamati alla gloria eterna nel Signore Gesù Cristo, ci
conferma, rafforza e ci da’ solide fondamenta.
Il Vangelo presenta il mandato
di Gesù ai suoi Apostoli. Devono andare a proclamare il Vangelo in tutto il
mondo. Quanti credono e si faranno battezzare saranno salvati, ma chi non crede
sarà condannato.
Il Signore indica anche i segni che
accompagneranno quelli che credono nel suo nome: scacceranno demòni, parleranno
lingue nuove, prenderanno in mano serpenti, se berranno veleni non avranno
danni, guariranno i malati imponendo loro le mani. Gli apostoli partirono,
predicarono dappertutto e il Signore confermava la loro Parola con i suoi segni.
Riflessione
Quale predicazione descrive Marco nel suo Vangelo?
Qual mandato ricevettero gli Apostoli da Gesù Cristo?
Con quali segni il Signore accompagna la Parola degli
Apostoli?
Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa
“O Dio, che hai glorificato
il tuo evangelista Marco con il dono della predicazione apostolica, fa’ che
alla scuola del Vangelo impariamo anche noi a seguire fedelmente il Cristo
Signore”.