Giovedì 15ª settimana
Giovedì 15ª settimana
La prima lettura è una preghiera di pentimento e fiducia che
il popolo dopo i suoi peccati rivolge a Dio. In essa traspare una speranza della
risurrezione. Nel Vangelo Gesù offre conforto e sollievo a quanti sono stanchi e
oppressi.
Ascoltiamo la Parola di Dio
(Is 26, 7-9.12.16-19):
7Il sentiero del giusto è diritto, il cammino
del giusto tu rendi piano. 8Sì, sul sentiero dei tuoi giudizi,
Signore, noi speriamo in te; al tuo nome e al tuo ricordo si volge tutto il
nostro desiderio. 9Di notte anela a te l'anima mia, al mattino
dentro di me il mio spirito ti cerca, perché quando eserciti i tuoi giudizi
sulla terra, imparano la giustizia gli abitanti del mondo. 12Signore,
ci concederai la pace, perché tutte le nostre imprese tu compi per noi. 16Signore,
nella tribolazione ti hanno cercato; a te hanno gridato nella prova, che è la
tua correzione per loro. 17Come una donna incinta che sta per
partorire si contorce e grida nei dolori, così siamo stati noi di fronte a te,
Signore. 18Abbiamo concepito, abbiamo sentito i dolori quasi
dovessimo partorire: era solo vento; non abbiamo portato salvezza alla terra e
non sono nati abitanti nel mondo. 19Ma di nuovo
vivranno i tuoi morti. I miei cadaveri risorgeranno! Svegliatevi ed esultate
voi che giacete nella polvere. Sì, la tua rugiada è rugiada luminosa, la terra
darà alla luce le ombre.
(Mt 11, 28-30): In
quel tempo, Gesù disse: 28Venite a me, voi
tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. 29Prendete
il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e
troverete ristoro per la vostra vita . 30Il mio giogo infatti è
dolce e il mio peso leggero".
Meditiamo con lo Spirito Santo
La prima lettura presenta la preghiera di pentimento, che la
comunità dei giusti eleva a Dio, dopo i suoi peccati, unita al ringraziamento
per il perdono e la fiducia e speranza di risurrezione.
Il Signore
non solo emenda, ma dona pace e salvezza a quanti lo cercano nel dolore e le prove.
Il suo popolo, sa di non conseguire la salvezza sulla terra e spera che Dio faccia
risorgere e rivivere chi muore.
Vangelo ricorda che, per noi, Gesù sopportò fatiche,
disagi e sofferenze e ci rincuora quando lo invochiamo. Quando non accettiamo
le prove, le riteniamo vane o non le comprendiamo, rischiamo di cadere nella sconforto.
Gesù ce ne salva, insegnandoci il suo segreto per renderle proficue.
La vita umana
diventa dolce e gioiosa se impariamo la mitezza e umiltà del suo cuore divino. Allora
la sua grazia opera in noi fecondando tutti i nostri sforzi, sofferenze e
fatiche. È questo il mistero d’amore che Gesù, nostro vero Maestro e Salvatore,
c’insegna col suo esempio e ci dona con la sua vita. Sono essi a rendere soave ogni
giogo e peso.
Riflessione
Che cosa dona il Signore quando ci pentiamo dei nostri
peccati?
Perché Gesù capisce
fino in fondo tutte le nostre sofferenze, fatiche, disagi e stanchezze?
In che modo Gesù rende dolce il suo giogo e leggero il suo peso?
Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa
“O Dio, che ti riveli
ai piccoli e doni ai miti l’eredità del tuo regno, rendici poveri, liberi ed
esultanti, a imitazione del Cristo tuo Figlio, per portare con lui il giogo
soave della croce e annunziare agli uomini la gioia che viene da te”.