Venerdì 15ª settimana
Venerdì 15ª settimana
In punto di morte, il pio re Ezechia piange e invoca dal
Signore la guarigione e la protezione di Gerusalemme. Nel Vangelo, Gesù
proclama la misericordia superiore anche ai sacrifici.
Ascoltiamo la Parola di Dio
(Is 38, 1-6.21-22 7-8):
1In quei giorni Ezechia si ammalò mortalmente.
Il profeta Isaia, figlio di Amoz, si recò da lui e gli disse: "Così dice
il Signore: "Da' disposizioni per la tua casa, perché tu morirai e non
vivrai"". 2Ezechia allora voltò la faccia verso la parete
e pregò il Signore 3dicendo: "Signore, ricòrdati che ho
camminato davanti a te con fedeltà e con cuore integro e ho compiuto ciò che è
buono ai tuoi occhi". Ed Ezechia fece un gran pianto. 4Allora
la parola del Signore fu rivolta a Isaia dicendo: 5"Va' e
riferisci a Ezechia: "Così dice il Signore, Dio di Davide, tuo padre: Ho
udito la tua preghiera e ho visto le tue lacrime; ecco, io aggiungerò ai tuoi
giorni quindici anni. 6Libererò te e questa città dalla mano del re
d'Assiria; proteggerò questa città". 21Isaia
disse: "Si vada a prendere un impiastro di fichi e si applichi sulla
ferita, così guarirà". 22Ezechia disse: "Qual è il segno
che salirò al tempio del Signore?". 7Da parte del
Signore questo ti sia come segno che il Signore manterrà questa promessa che ti
ha fatto. 8Ecco, io faccio tornare indietro di dieci gradi l'ombra
sulla meridiana, che è già scesa con il sole sull'orologio di Acaz". E il
sole retrocesse di dieci gradi sulla scala che aveva disceso.
(Mt 12, 1-8): 1In quel tempo Gesù passò, in giorno di sabato, fra
campi di grano e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle
spighe e a mangiarle. 2Vedendo ciò, i farisei gli dissero:
"Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di
sabato". 3Ma egli rispose loro: "Non avete letto quello
che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? 4Egli
entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell'offerta, che né a lui né ai
suoi compagni era lecito mangiare, ma ai soli sacerdoti. 5O non
avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio vìolano
il sabato e tuttavia sono senza colpa? 6Ora io vi dico che qui vi è
uno più grande del tempio. 7Se aveste compreso che cosa significhi: Misericordia
io voglio e non sacrifici, non avreste condannato persone senza colpa. 8Perché
il Figlio dell'uomo è signore del sabato".
Meditiamo con lo Spirito Santo
La prima lettura presenta il profeta Isaia che annuncia al
pio re Ezechia la morte imminente. Il re
piange e invoca il Signore, che gli concede: quindici anni
di vita; di salire ancora al Tempio; di proteggere Gerusalemme dal re d'Assiria.
Dio è veramente generoso con chi lo ama.
Nel Vangelo, in un sabato, i
discepoli di Gesù, affamati e non avendo altro, raccolgono qualche spiga di
grano per mangiare. I farisei dicono che non è lecito.
Gesù mostra loro ciò che
insegna la Scrittura.
Primo: Davide e
i compagni affamati, non avendo altro, mangiarono i pani dell’offerta del
Tempio, riservati ai sacerdoti.
Secondo, la Legge
dice che i sacerdoti che lavorano nel Tempio di sabato, non violano il riposo
sabbatico.
Per questo Gesù insegna che: “il
sabato è fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato” (Mc 2,27). Il Figlio di Dio, quindi, è infinitamente più grande del
Tempio ed è Signore del sabato.
Dice perciò ai farisei che se capissero che cosa significhi: Misericordia io voglio e non
sacrifici, non condannerebbero persone innocenti e senza colpa.
Anche Papa Francesco ci ricorda che l’unica forma
perfetta di giustizia è la misericordia.
Riflessione
Perché il Signore dona ancora quindici
anni di vita al pio re Ezechia?
Che cosa intende Gesù dicendo “Misericordia
io voglio e non sacrifici”?
Che vuol dire: “qui vi è uno più grande del Tempio” che è anche “signore del sabato”?
Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa
“O Padre, che
preferisci la misericordia al sacrificio e accogli anche i peccatori alla tua
mensa, fa’ che la nostra vita, trasformata dal tuo amore, si apra con totale
dedizione e te e ai fratelli”.