10 agosto S. Lorenzo diacono e martire


10 agosto S. Lorenzo diacono e martire


S. Lorenzo, diacono e tesoriere della Chiesa di Roma, subì il martirio nella persecuzione di Valeriano. Richiesto di consegnare i tesori, presentò al giudice gli ammalati e i poveri dicendo: “ecco i tesori della Chiesa”. Papa Damaso ricordò nel suo “epitaffio”: “i meriti del glorioso martire”.

Ascoltiamo la Parola di Dio 


2Cor 9,6-10: Fratelli, 6Tenete presente questo: chi semina scarsamente, scarsamente raccoglierà e chi semina con larghezza, con larghezza raccoglierà. 7Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia. 8Del resto, Dio ha potere di far abbondare in voi ogni grazia perché, avendo sempre il necessario in tutto, possiate compiere generosamente tutte le opere di bene. 9Sta scritto infatti: Ha largheggiato, ha dato ai poveri, la sua giustizia dura in eterno . 10Colui che dà il seme al seminatore e il pane per il nutrimento, darà e moltiplicherà anche la vostra semente e farà crescere i frutti della vostra giustizia.

Gv 12,24-26:  In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:  24In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. 25Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. 26Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà.

Meditiamo con lo Spirito Santo


La prima lettura sottolinea il valore delle virtù e in particolare della generosità nel compiere le opere della carità. Di qui l’invito a seminare con larghezza, per raccogliere con larghezza. 
È il Signore, infatti, che fa abbondare ogni grazia, perché possiamo compiere generosamente tutte le opere di bene e donare con gioia. Il Signore che dà il seme al seminatore e il pane per il nutrimento, moltiplica anche la semente delle nostre buone opere e fa’ crescere i frutti della nostra giustizia. 
La prima lettura conclude ricordando che la giustizia di colui che largheggia generosamente verso i poveri dura in eterno. 
Nel Vangelo, Gesù sottolinea, anzitutto, l’importanza del martirio, ricorrendo a una brevissima parabola. Anche il chicco di grano, per poter produrre molto frutto, deve morire. Se, invece, non muore, rimane sterile. 
Questa parabola serve a illustrare bene anche le virtù e i meriti del santo martire Lorenzo, diacono e tesoriere della Chiesa di Roma. 
Durante la persecuzione di Valeriano, gli fu imposto di consegnare all’autorità statale tutti i tesori della Chiesa. Lorenzo, allora, si presentò al giudice con una grande quantità di poveri e di ammalati dicendo: “ecco, sono questi i tesori della Chiesa”. 
Per la sua fede e carità, quindi, subì il martirio. La sua dolorosa morte diede una grande testimonianza alla società e lasciò alla Chiesa uno splendido esempio di coraggio e abbondanti frutti di fede e di amore. 
Gli si addice pienamente la conclusione del discorso di Gesù riportata dal Vangelo: “Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà”. 

Riflessione


Quando doniamo, ci ricordiamo che “Dio ama chi dona con gioia”?

Che differenza c’è fra l’amare o il perdere la propria vita in questo mondo?

Che succede al chicco di grano caduto in terra?

Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa 


O Dio, che hai comunicato l’ardore della tua carità al diacono san Lorenzo e lo hai reso fedele nel ministero e glorioso nel martirio, fa’ che il tuo popolo segua i suoi insegnamenti e lo imiti nell’amore di Cristo e dei fratelli”. 

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