11 agosto S. Chiara d’Assisi – Vergine


11 agosto  S. Chiara d’Assisi – Vergine


Chiara nacque ad Assisi nel 1194 da famiglia nobile. Decise di appartenere solo a Gesù Cristo e chiese consiglio a S. Francesco che le preparò una piccola dimora presso la chiesina di S. Damiano. Fu raggiunta dalla sorella e da altre giovani e nacque il secondo Ordine frncescano detto delle “Povere dame di S. Damiano” poi “Clarisse”. Visse sempre nella più assoluta povertà, austerità e nella contemplazione, amando ardentemente il Signore con tutta se stessa. Morì nel 1253.

Ascoltiamo la Parola 


(2Cor 4,6-10. 16-18):  6Fratelli, Dio rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria di Dio sul volto di Cristo.7Noi però abbiamo questo tesoro in vasi di creta, affinché appaia che questa straordinaria potenza appartiene a Dio, e non viene da noi. 8In tutto, infatti, siamo tribolati, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; 9perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi, 10portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo. 16Per questo non ci scoraggiamo, ma, se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore invece si rinnova di giorno in giorno. 17Infatti il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria: 18noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili, perché le cose visibili sono di un momento, quelle invisibili invece sono eterne.

(Gv 15,4-10): In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: 4Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. 5Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. 6Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. 7Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. 8In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli. 9Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. 10Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.

Meditiamo con l’aiuto dello Spirito Santo


Le due letture illustrano bene la vita e lo spirito di S. Chiara, il cui stesso nome esprime la luce di Dio che rifulse nel suo cuore, per farvi risplendere il volto di Cristo umile e povero e, in esso, la gloria di Dio. 
La prima lettura sottolinea la consapevolezza di questo tesoro che, tuttavia, portiamo in vasi di creta. Essa ci fa comprendere che la sua straordinaria potenza appartiene a Dio e non viene da noi. Di qui la necessità di preghiera, povertà, umiltà, austerità, come doni del Signore Gesù da portare sempre e dovunque nelle nostre fragili persone, perché in esse si manifestino sia la morte che la vita del Figlio di Dio. 
Mentre il nostro essere esteriore va disfacendosi, quello interiore si rinnova ogni giorno. Per questo non ci scoraggiamo mai. Infatti il peso momentaneo di ogni tribolazione ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria. Dobbiamo, quindi, fissare sempre lo sguardo sulle cose che non si vedono, perché quelle che si vedono sono di un momento, mentre quelle che non si vedono sono eterne. 
Nel Vangelo Gesù, ci spiega le ragioni profonde di tutto ciò. Egli è la vite di cui siamo i tralci. Il tralcio non può portare frutto da sé, ma solo se rimane nella vite. Così anche noi, se non rimaniamo in lui, non possiamo far nulla. Se, invece, rimaniamo in lui, e lui in noi, portiamo molto frutto. Tutto questo illumina pure il mistero della persona, della vita, dell’orazione, contemplazione e povertà della vita di Chiara. 
È anche il segreto della nostra vita. Se le parole di Gesù rimangono in noi e noi rimaniamo nel suo amore possiamo chiedere tutto quello che vogliamo e ci sarà dato, perché seguendo il Figlio di Dio e vivendo i suoi comandamenti portiamo molto frutto a gloria del Padre.

Riflessione 


Che significa che noi abbiamo il tesoro della gloria di Dio in vasi di creta?

Perché dobbiamo fissare lo sguardo non sulle cose visibili, ma su quelle invisibili?

In che cosa è veramente glorificato il Padre del nostro Signore Gesù Cristo?   

Preghiamo con la Liturgia della Chiesa 


Dio misericordioso, che hai ispirato a santa Chiara un ardente amore per la povertà evangelica, per sua intercessione concedi anche a noi di seguire Cristo povero e umile, per godere della tua visione nella perfetta letizia del tuo Regno”.

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