Martedì 31ª settimana
Martedì 31ª settimana
Paolo invita i Filippesi a rivivere nella propria persona la
grande lezione di umiltà e di amore dataci dal nostro Signore Gesù Cristo,
Figlio di Dio. Nel Vangelo, Gesù
continua a parlare della sua cena, alla quale non tutti gli invitati vogliono
partecipare.
Ascoltiamo la Parola di Dio
Fil 2, 5-11:Fratelli,
5Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù: 6egli,
pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l'essere come
Dio, 7ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando
simile agli uomini. Dall'aspetto riconosciuto come uomo, 8umiliò se
stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. 9Per
questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, 10perché
nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra,
11e ogni lingua proclami: "Gesù Cristo è Signore!", a
gloria di Dio Padre.
Lc 14, 15-24: In
quel tempo, 15uno dei commensali, avendo udito questo, disse
a Gesù: "Beato chi prenderà cibo nel
regno di Dio!". 16Gli rispose: "Un uomo diede una grande
cena e fece molti inviti. 17All'ora della cena, mandò il suo servo a
dire agli invitati: "Venite, è pronto". 18Ma tutti, uno
dopo l'altro, cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: "Ho comprato un
campo e devo andare a vederlo; ti prego di scusarmi". 19Un
altro disse: "Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego
di scusarmi". 20Un altro disse: "Mi sono appena sposato e
perciò non posso venire". 21Al suo ritorno il servo riferì
tutto questo al suo padrone. Allora il padrone di casa, adirato, disse al
servo: "Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui i
poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi". 22Il servo disse:
"Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c'è ancora posto". 23Il
padrone allora disse al servo: "Esci per le strade e lungo le siepi e
costringili ad entrare, perché la mia casa si riempia. 24Perché io
vi dico: nessuno di quelli che erano stati invitati gusterà la mia cena".
Meditiamo con lo Spirito Santo
Paolo invita i Filippesi a realizzare nella propria persona
la grande lezione di umiltà e di amore dataci dal Signore Gesù Cristo.
Paolo,
infatti, presenta il grande mistero del Figlio di Dio, che per amore dell’umanità,
e di ognuno di noi, non esitò a “svuotarsi”
ossia spogliarsi del suo splendore e dei suoi privilegi divini, per farsi
simile a noi.
Assunse, perciò, la condizione di servo, umiliandosi
fino alla morte di croce, riservata ai peggiori malfattori. Per questa sua
immensa umiltà, dedizione e obbedienza d’amore, il Padre lo ha esaltato e gli ha
dato il nome che è al di sopra di ogni altro.
Nel nome di Gesù, quindi, si piega
ogni ginocchio nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclama
che: "Gesù Cristo è Signore!",
a gloria di Dio Padre.
Il Vangelo mostra un commensale che avendo udito
la parabola di Gesù sugli invitati alla cena, esclama entusiasta: "Beato
chi prenderà cibo nel regno di Dio!".
Gesù allora gli risponde
con una nuova parabola, sul padrone che prepara una magnifica cena e invita molti. Gli invitati, anziché accettare
con gioia, rifiutano con scuse banali e pretesti infondati.
Il padrone allora dice al
servo: “conduci qui poveri, storpi,
ciechi e zoppi”. Il servo lo fa’ ma c'è ancora molto posto". Il
padrone generoso vuole riempire la sua casa, per cui ordina di nuovo: costringili ad entrare, perché la mia casa
si riempia”.
Il padrone è Dio, la casa è il Regno dei cieli, i poveri, storpi e ciechi, zoppi lungo le strade e
le siepi siamo tutti noi, le scuse e i pretesti sono i nostri interessi quotidiani.
La parabola è una severa critica ai capi del giudaismo, ma non solo a loro. Infatti,
unita alla frase finale di Gesù: “perché io
vi dico: nessuno di quelli che erano stati invitati gusterà la mia cena”
diventa un serio monito anche per ognuno di noi.
Riflessione
In che consiste la grande lezione di umiltà e di amore che
ci ha dato Gesù, il Figlio di Dio?
Chi sono i primi invitati
che invece di accettare rifiutano con scuse e pretesti infondati?
Chi sono i poveri,
storpi, ciechi e zoppi con i quali il padrone fa’ riempire la sua casa?
Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa
“Signore
nostro Dio, fonte di gioia per chi cammina nella tua lode, donaci un cuore
semplice e docile, a immagine del tuo Figlio, per divenire discepoli della
sapienza e compiere solo e tutto ciò che a te piace”.