Giovedì 1ª settimana Tempo Ordinario
Giovedì 1ª settimana Tempo Ordinario
La prima lettura ripete l’invito dell’antico Salmo a non indurire il cuore alla voce
del Signore e ci esorta a non ostinarci nei peccati, ma ad aver fiducia in
lui. Il Vangelo mostra Gesù che guarisce un povero lebbroso che gli chiede di
purificarlo.
Ascoltiamo la Parola
(Eb 3, 7-14): Fratelli,
7come dice lo Spirito Santo: Oggi, se udite la sua voce, 8non indurite i vostri cuori come nel giorno
della ribellione, il giorno della tentazione nel deserto, 9dove mi tentarono i vostri padri mettendomi
alla prova, pur avendo visto per quarant'anni le mie opere. 10Perciò mi disgustai di quella generazione e
dissi: hanno sempre il cuore sviato. Non hanno conosciuto le mie vie. 11Così ho giurato nella mia ira: non
entreranno nel mio riposo. 12Badate, fratelli, che non si
trovi in nessuno di voi un cuore perverso e senza fede che si allontani dal Dio
vivente. 13Esortatevi piuttosto a vicenda ogni
giorno, finché dura questo oggi, perché nessuno di voi si ostini, sedotto dal
peccato. 14Siamo infatti diventati partecipi di Cristo, a condizione
di mantenere salda fino alla fine la fiducia che abbiamo avuto fin dall'inizio.
(Mc 1, 40-45): In
quel tempo, 40venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava
in ginocchio e gli diceva: "Se vuoi, puoi purificarmi!". 41Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e
gli disse: "Lo voglio, sii purificato!". 42E
subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. 43E,
ammonendolo severamente, lo cacciò via subito 44e
gli disse: "Guarda di non dire niente a nessuno; va', invece, a mostrarti
al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto,
come testimonianza per loro". 45Ma quello
si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva
più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e
venivano a lui da ogni parte.
Meditiamo con l’aiuto dello Spirito Santo
La prima lettura ricorda come molte volte, nell’Antico Testamento, Israele indurì il proprio cuore
alla voce del Signore, ribellandosi ai suoi inviti, tentandolo ripetutamente nel
deserto e mettendolo alla prova in mille modi, pur avendo sperimentato per
quarant'anni i suoi interventi benefici e le sue opere salvifiche.
Quella
generazione dal cuore sviato non conosceva le sue vie, ma lo disgustò al punto
di suscitarne l’ira, per cui non entrò nel suo riposo.
La Lettera agli Ebrei perciò invita
il nuovo popolo di Dio a non avere un cuore perverso e senza fede, che lo
allontani dal Dio vivente. Raccomanda, invece, di esortarci a vicenda ogni
giorno, per non lasciarci sedurre dal peccato né ostinarci in esso, essendo ormai
diventati partecipi di Cristo.
Il Vangelo mostra un povero lebbroso che
supplica Gesù di purificarlo: "Se
vuoi, puoi purificarmi!". La Legge proibiva di
toccare e avvicinare i lebbrosi. Gesù, invece, sentendone compassione, lo
avvicina, lo tocca e gli dice: "Lo
voglio, sii purificato!",
guarendolo
all’istante.
Gli comanda poi di non parlarne a nessuno, ma di mostrarsi al
sacerdote e fare ciò che Mosè
ha prescritto.
Il lebbroso, invece, proclama ovunque quanto il Signore gli ha
fatto, tanto che Gesù non può più entrare pubblicamente in una città, per
l’entusiasmo delle folle, ma deve rimanerne fuori e fermarsi in luoghi deserti.
Nonostante ciò, le folle continuano ad accorrere da ogni parte per venire a lui.
Riflessione
Che
cosa dice la Lettera agli Ebrei sul comportamento dell’antico popolo di
Dio nel deserto?
Che cosa chiede a Gesù il lebbroso che lo supplicava in ginocchio?
Sentendone compassione,
che cosa dice e che cosa fa Gesù nei suoi confronti?
Preghiamo con la Liturgia della Chiesa
“O Dio, luce ai ciechi
e gioia ai tribolati, che nel tuo Figlio unigenito ci hai dato il sacerdote
giusto e compassionevole verso coloro che gemono nell’oppressione e nel pianto,
ascolta il grido della nostra preghiera: fa’ che tutti gli uomini riconoscano
in lui la tenerezza del tuo amore di Padre e si mettano in cammino verso di te”.