Lunedì 1ª settimana Tempo Ordinario


Lunedì 1ª settimana Tempo Ordinario


Gesù, Figlio di Dio, con la sua vita, morte e risurrezione è l’unico a rivelare chi è il Padre. Nel Vangelo, Gesù proclama che il Regno di Dio vicino, chiama i suoi primi discepoli e c’invita a convertirci e credere al Vangelo.

Ascoltiamo la Parola 


(Eb 1, 1-6): 1Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti, 2ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha stabilito erede di tutte le cose e mediante il quale ha fatto anche il mondo. 3Egli è irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza, e tutto sostiene con la sua parola potente. Dopo aver compiuto la purificazione dei peccati, sedette alla destra della maestà nell'alto dei cieli, 4divenuto tanto superiore agli angeli quanto più eccellente del loro è il nome che ha ereditato.5Infatti, a quale degli angeli Dio ha mai detto: Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato? E ancora: Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio? 6Quando invece introduce il primogenito nel mondo, dice: Lo adorino tutti gli angeli di Dio.7

(Mc 1, 14-20): 14Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, 15e diceva: "Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo". 16Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. 17Gesù disse loro: "Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini". 18E subito lasciarono le reti e lo seguirono. 19Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch'essi nella barca riparavano le reti. 20E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.

Meditiamo con l’aiuto dello Spirito Santo 


La Lettera agli Ebrei inizia ricordandoci che Gesù è il Figlio di Dio, mediante il quale il Padre ci ha parlato. 
Dio Padre ha creato l’universo per suo mezzo e suo Figlio è l’erede di tutto. Egli è l’irradiazione della gloria e l’impronta della sostanza del Padre. Essendo il Verbo del Padre, sostiene tutto con la potenza della sua Parola. 
È lui che ci ha purificato da tutti i nostri peccati e ora siede alla destra del Padre, nell'alto dei cieli, condividendone la maestà e la gloria divina, adorato e servito dagli angeli, dei quali è Signore. 
Il Vangelo di Marco mostra Gesù che in Galilea proclama il compimento del tempo e la pienezza del Regno di Dio ormai vicino, per cui è necessario convertirsi e credere nel Vangelo. 
La conversione è un profondo atto interiore e soprannaturale, di umiltà e di amore, mediante il quale Dio ci dà la sua grazia, che ci fa riconoscere i nostri peccati ed errori, e insieme spinge la nostra volontà a non offenderlo più e a vivere sempre più obbedienti e fedeli alla sua volontà. 
Nei primi tempi la conversione si manifesta come necessità di non peccare più. In seguito però, l’azione della grazia e dello Spirito Santo, mostrano l'esigenza, sempre più nobile ed elevata, di fare, sempre e in tutto, la volontà di Dio. 
Sotto quest’aspetto, questo vangelo in cui Gesù chiama a seguirlo: Simone, Andrea, Giacomo e Giovanni, rappresenta uno splendido episodio di grazia e di conversione. Quei semplici pescatori, appena chiamati, lasciano subito il loro lavoro, i loro affetti e interessi umani, per diventare “pescatori di uomini”, ossia discepoli, testimoni e apostoli di Gesù. 
Sentendo l’invito del Signore passano subito, senz’esitare, dalle loro esigenze materiali e naturali di questo mondo, a quelle nuove, spirituali e soprannatuali del Regno di Dio. 
Il loro modo di rispondere è un efficace esempio della prontezza e totalità necessarie per aderire agli inviti e alle richieste del Signore.    

Riflessione


Che cosa ci dice la Lettera agli Ebrei del Figlio Unigenito di Dio?

Che significa l’invito di Gesù: venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini?

Come rispondono all’invito di Gesù i pescatori: Simone, Andrea, Giacomo e Giovanni?

Preghiamo con la Liturgia della Chiesa 


O Dio, dalla tua santità fiorisce ogni bene negli uomini e nelle cose: rinnova con il dono del tuo spirito i nostri cuori, perché tu sia glorificato in ogni nostra opera, e tutta la storia del mondo si disponga alla venuta del tuo Figlio”.

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