Venerdì 4ª settimana Tempo Ordinario
Venerdì 4ª settimana Tempo Ordinario
La Lettera agli Ebrei
presenta una serie di esortazioni morali riguardanti vari aspetti della vita.
Ricorda poi la promessa di Dio: Non ti lascerò e non ti abbandonerò, cui ripondere: Il Signore è il mio
aiuto, non avrò paura. Il Vangelo mostra il martirio di Giovanni Battista.
Ascoltiamo la Parola
(Eb 13, 1-8):
Fratelli, 1l'amore fraterno resti saldo. 2Non
dimenticate l'ospitalità; alcuni, praticandola, senza saperlo hanno accolto
degli angeli. 3Ricordatevi dei carcerati, come se foste loro
compagni di carcere, e di quelli che sono maltrattati, perché anche voi avete
un corpo. 4Il matrimonio sia rispettato da tutti e il letto nuziale
sia senza macchia. I fornicatori e gli adùlteri saranno giudicati da Dio. 5La
vostra condotta sia senza avarizia; accontentatevi di quello che avete, perché
Dio stesso ha detto: Non ti lascerò e
non ti abbandonerò. 6Così
possiamo dire con fiducia: Il Signore
è il mio aiuto, non avrò paura. Che cosa può farmi l'uomo? 7Ricordatevi
dei vostri capi, i quali vi hanno annunciato la parola di Dio. Considerando
attentamente l'esito finale della loro vita, imitatene la fede. 8Gesù
Cristo è lo stesso ieri e oggi e per sempre!
(Mc 6, 14-29): In
quel tempo, 14il re Erode sentì parlare di Gesù, perché il
suo nome era diventato famoso. Si diceva: "Giovanni il Battista è risorto
dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi". 15Altri
invece dicevano: "È Elia". Altri ancora dicevano: "È un profeta,
come uno dei profeti". 16Ma Erode, al sentirne parlare, diceva:
"Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto!".17Proprio
Erode, infatti, aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in
prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l'aveva
sposata. 18Giovanni infatti diceva a Erode: "Non ti è lecito
tenere con te la moglie di tuo fratello". 19Per questo Erodìade
lo odiava e voleva farlo uccidere, ma non poteva, 20perché Erode
temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui;
nell'ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri. 21Venne
però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un banchetto
per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell'esercito e i
notabili della Galilea. 22Entrata la figlia della stessa Erodìade,
danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla fanciulla:
"Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò". 23E le giurò
più volte: "Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà
del mio regno". 24Ella uscì e disse alla madre: "Che cosa
devo chiedere?". Quella rispose: "La testa di Giovanni il
Battista". 25E subito, entrata di corsa dal re, fece la
richiesta, dicendo: "Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa
di Giovanni il Battista". 26Il re, fattosi molto triste, a
motivo del giuramento e dei commensali non volle opporle un rifiuto. 27E
subito il re mandò una guardia e ordinò che gli fosse portata la testa di
Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in prigione 28e ne portò la
testa su un vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua
madre. 29I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne
presero il cadavere e lo posero in un sepolcro.
Meditiamo con l’aiuto dello Spirito Santo
Oggi la Lettera agli
Ebrei presenta esortazioni morali su vari aspetti della vita umana e
cristiana. Leggiamole attentamente. Tenere saldo l'amore
fraterno. Non dimenticare l'ospitalità. Ricordarsi dei carcerati e di quanti
sono maltrattati. Rispettare il matrimonio e il letto nuziale. Evitare
l’avarizia, accontentandosi di ciò che si ha.
Questi inviti erano già presenti
nell’Antica Alleanza Legge, ma la Lettera agli Ebrei ne mostra anche le ispirazioni
più elevate e i fondamenti più profondi, quali la fede-fiducia e l’amore-carità
propri del Regno dei Cieli.
Gesù li inaugurò venendo fra noi, con la sua incarnazione,
passione, morte e risurrezione.
Le sue promesse di non lasciarci mai, rendono forte e fiducioso il nostro affidarci a lui, come
dicevano gli antichi Salmi (117-118): Il Signore è il mio aiuto, non
avrò paura. Che cosa può farmi l'uomo?
Ogni certezza e sicurezza viene da Gesù
ieri, oggi e sempre!
Viviamo, quindi, secondo la fede e la carità annunciate
dalla parola di Dio.
Il Vangelo descrive il martirio sofferto da S. Giovanni
Battista per la sua eroica testimonianza alla Legge di Dio e a Cristo.
Gli fanno
tragico contrasto la viltà, debolezza e immoralità del re Erode Antipa, regnante
ingiusto, sensuale, crudele e corrotto, ed Erodiade moglie di suo fratello, ora
convivente con lui in adulterio, assetata di odio e di vendetta, ambiziosa,
depravata, opportunista spietata e senza scrupoli.
Vita e morte del santo precursore
prefigurano i veri seguaci del Figlio di Dio.
Giovanni, infatti, fa conoscere alle
folle Gesù, vero Agnello di Dio che
libera il mondo dal peccato.
Precursore e testimone integerrimo, pieno di fede e di coraggio,
combatte indomito le forme d’immoralità e ingiustizia, venendo ingiustamente imprigionato e
crudelmente decapitato.
Questi aspetti illustrano la perenne lotta che le forze
del male esercitano in tutto il mondo, ma invano, contro il Regno di Dio e i
testimoni di Cristo e del suo Vangelo.
Riflessione
Quali sono gli aspetti della vita morale umana e cristiana
indicati dalla Lettera agli Ebrei?
Perché Giovanni Battista fu ingiustamente
imprigionato e crudelmente decapitato?
Che cosa significa la frase: “Gesù Cristo è lo stesso ieri e oggi e per
sempre”?
Preghiamo con la Liturgia della Chiesa
“O Padre, che nel
Cristo tuo Figlio ci hai dato l’unico maestro di sapienza e il liberatore dalle
potenze del male, rendici forti nella professione della fede, perché in parole
e opere proclamiamo la verità e
testimoniamo la gratitudine di coloro che a te si affidano”.