Lunedì seconda settimana di Quaresima
Lunedì seconda settimana di Quaresima
La prima lettura è una bella preghiera da dire quando
comprendiamo il peso del peccato e scopriamo la necessità di affidarci alla
misericordia di Dio. Il Vangelo ci presenta l’insegnamento di Gesù ai suoi
discepoli perché siano misericordiosi come il Padre nei cieli.
Ascoltiamo la Parola di Dio
Dn 9, 4-10: 4Signore Dio, grande e tremendo, che sei fedele all'alleanza e
benevolo verso coloro che ti amano e osservano i tuoi comandamenti, 5abbiamo
peccato e abbiamo operato da malvagi e da empi, siamo stati ribelli, ci siamo
allontanati dai tuoi comandamenti e dalle tue leggi! 6Non abbiamo
obbedito ai tuoi servi, i profeti, i quali nel tuo nome hanno parlato ai nostri
re, ai nostri prìncipi, ai nostri padri e a tutto il popolo del paese. 7A
te conviene la giustizia, o Signore, a noi la vergogna sul volto, come avviene
ancora oggi per gli uomini di Giuda, per gli abitanti di Gerusalemme e per
tutto Israele, vicini e lontani, in tutti i paesi dove tu li hai dispersi per i
delitti che hanno commesso contro di te. 8Signore, la vergogna sul
volto a noi, ai nostri re, ai nostri prìncipi, ai nostri padri, perché abbiamo
peccato contro di te; 9al Signore, nostro Dio, la misericordia e il
perdono, perché ci siamo ribellati contro di lui, 10non abbiamo
ascoltato la voce del Signore, nostro Dio, né seguito quelle leggi che egli ci
aveva dato per mezzo dei suoi servi, i profeti.
Lc 6, 36-38: In
quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 36Siate
misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. 37Non
giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati;
perdonate e sarete perdonati. 38Date e vi sarà dato: una misura
buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la
misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio".
Meditiamo con lo Spirito Santo
Daniele ci presenta una bellissima preghiera suggerita dallo
Spirito, che ci fa riconoscere i peccati commessi e la necessità di affidarci
totalmente alla misericordia di Dio.
In essa, riconosciamo Dio: Signore di santità e giustizia, pieno di misericordia, pronto al
perdono, sempre fedele all'alleanza, benevolo verso
quanti lo amano e osservano i suoi comandamenti.
Questa preghiera riconosce che
il popolo, appena allontanatosi da Dio, è caduto nei peggiori peccati. Tutti
hanno agito nei modi peggiori, da malvagi, empi, ribelli e si sono allontanati
dai comandamenti e le leggi divine.
Nessuno ha ascoltato la voce del Signore,
né ha obbedito ai profeti suoi servi che, nel suo nome parlavano ai re, ai
prìncipi, ai padri e a tutto il popolo. Nessuno ha seguito le leggi che il
Signore aveva dato.
Poiché tutti hanno peccato contro il Signore, solo a lui si
addicono l’onore e la giustizia, mentre il popolo ha la necessità di un
pentimento vero e sincero.
A questo quadro negativo, il Vangelo contrappone la
bellezza serena dell’insegnamento di Gesù ai suoi discepoli. Egli li
invita a essere misericordiosi, come è misericordioso il
Padre nostro nei cieli.
Anche Matteo nel suo Vangelo (5, 48) ha ricordato l’invito di Gesù ai discepoli, di essere
perfetti come il Padre celeste. Il Signore Gesù ci chiama alla perfezione della
sua misericordia, della quale ci precisa anche gli aspetti principali: non
giudicare, non condannare, ma perdonare sempre.
Solo così non saremo giudicati,
né condannati ma sempre perdonati. Questa misericordia e perdono devono essere
totali, generosi e sovrabbondanti, perché con la misura con la quale misuriamo
ci sarà misurato in cambio.
Su questo punto, la promessa del Signore è
veramente incoraggiante. In conformità alla sua generosità divina, infatti, la
ricompensa che ci verserà nel grembo sarà in una misura grande, “buona, pigiata, colma e traboccante”.
Riflessione
Qual è il peccato maggiore che il profeta Daniele rimprovera
al popolo d’Israele?
Che cosa esige l’invito di Gesù per non
essere giudicati, né condannati, ma perdonati?
Quale ricompensa promette Gesù a quanti non giudicano, non condannano ma perdonano?
Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa
“O Dio, che hai
ordinato la penitenza del corpo come medicina dell’anima, fa’ che ci asteniamo
da ogni peccato per avere la forza di osservare i comandamenti del tuo amore”.