Sabato prima settimana di Quaresima
Sabato prima settimana di Quaresima
Il popolo dell’Antica
Alleanza (Israele) e quello della Nuova
Alleanza (la Chiesa) sono consacrati al Signore. Egli è il noostro Dio che
ci ama ci guida e ci protegge, noi siamo coloro che ascoltano e osservano la
sua Parola e camminano nelle sue vie. Gesù c’invita addirittura a essere
perfetti come il nostro Padre celeste.
Ascoltiamo la Parola di Dio
Dt 26, 16-19: Mosè
parlò al popolo e disse: 16“Oggi il Signore,
tuo Dio, ti comanda di mettere in pratica queste leggi e queste norme.
Osservale e mettile in pratica con tutto il cuore e con tutta l'anima. 17Tu
hai sentito oggi il Signore dichiarare che egli sarà Dio per te, ma solo se tu
camminerai per le sue vie e osserverai le sue leggi, i suoi comandi, le sue
norme e ascolterai la sua voce. 18Il Signore ti ha fatto dichiarare
oggi che tu sarai il suo popolo particolare, come egli ti ha detto, ma solo se
osserverai tutti i suoi comandi. 19Egli ti
metterà, per gloria, rinomanza e splendore, sopra tutte le nazioni che ha fatto
e tu sarai un popolo consacrato al Signore, tuo Dio, come egli ha
promesso".
Mt 5, 43-48: In
quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 43Avete
inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. 44Ma
io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, 45affinché
siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui
cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. 46Infatti,
se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i
pubblicani? 47E se date il saluto soltanto ai
vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
48Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto
il Padre vostro celeste.
Meditiamo con lo Spirito Santo
La prima lettura ci ricorda che il popolo dell’Antica Alleanza (Israele) e quello della
Nuova Alleanza (la Chiesa) sono
consacrati al Signore, il Dio che ama, ci guida e ci protegge.
Noi, siamo suo
popolo, se ascoltiamo la sua voce, camminiamo nelle sue vie, osserviamo la sua
Parola e le sue leggi. Questo è anche l’impegno che, come
tutti i cristiani, assumiamo per sempre al momento del nostro battesimo.
Il Signore ha promesso a coloro che vivono così, che li
metterà al di sopra di tutte le nazioni, per gloria, rinomanza e splendore.
Nel
Vangelo, Gesù istruisce i suoi discepoli, confrontando la Legge antica, con la sua, nuova e
definitiva.
L’antica legge, infatti, insegnava: Amerai
il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. Gesù, invece, insegna: “amate i vostri nemici e pregate per quelli
che vi perseguitano”.
Amare il prossimo è lodevole, purché non si divida il
prossimo in categorie limitative e deformanti come, ad esempio: amici e nemici.
Nella luce di Cristo, anche il nemico è prossimo da amare.
Gesù ce ne ha dato
il massimo esempio pregando per i propri crocifissori, e invocando dal Padre il
loro perdono, nel momento in cui morì, inchiodato sulla croce.
Gesù è
chiarissmo con le sue domande e va diritto al cuore del problema: “se amate quelli che vi amano, quale
ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani?” ossia i peccatori;
e “se date il saluto soltanto ai vostri
fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?”.
Subito dopo manifesta, mediante il paragone col Padre dei cieli, il principio
che motiva e fonda il nostro comportamento.
Se il Padre nei cieli “fa sorgere il sole sui cattivi e sui buoni,
e piovere sui giusti e sugli ingiusti”, anche noi, come suoi figli, dobbiamo imitarlo nella perfezione del suo
amore illimitato e generoso. È in questo che consiste l’essere perfetti come il
nostro Padre celeste.
Riflessione
Per ciascuno di noi, qual è il modo di essere veramente
popolo del Signore?
Perché Gesù c’insegna: “amate i vostri nemici e pregate per quelli
che vi perseguitano”?
In che cosa consiste l’essere perfetti
come il nostro Padre celeste?
Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa
“O Dio, Padre di
eterna misericordia, fa’ che si convertano a te i nostri cuori, perché nella
ricerca dell’unico bene necessario e nelle opere di carità fraterna siamo
sempre consacrati alla tua lode”.