Matteo 1,24-25 Giuseppe obbedisce al Signore

Giuseppe obbedisce al Signore
(Mt 1, 24-25) Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù. (CCC n. 331) Cristo è il centro del mondo angelico. Essi sono i suoi angeli. Sono suoi perché creati per mezzo di lui e in vista di lui. Sono suoi ancor più perché li ha fatti messaggeri del suo disegno di salvezza. (CCC n. 333). Dall'incarnazione all'ascensione, la vita del Verbo incarnato è circondata dall'adorazione e dal servizio degli angeli. Quando Dio "introduce il Primogenito nel mondo, dice: lo adorino tutti gli angeli di Dio" (Eb 1,6). Il loro canto di lode alla nascita di Cristo non ha cessato di risuonare nella lode della Chiesa: "Gloria a Dio..." (Lc 2,14). Essi proteggono l'infanzia di Gesù (Mt 1,20; 2,13. 19), servono Gesù nel deserto (Mc 1,13; Mt 4,11), lo confortano durante l'agonia (Lc 22,43), quando egli avrebbe potuto da loro essere salvato dalla mano dei nemici (Mt 26,53) come un tempo Israele (2 Mac 10,29-30; 11,8). Sono ancora gli angeli che evangelizzano (Lc 2,10) la Buona Novella dell'incarnazione (Lc 2,8-14) e della risurrezione di Cristo (Mc 16,5-7). Al ritorno di Cristo, che essi annunziano (At 1,10-11), saranno là, al servizio del suo giudizio (Mt 13,41; 24,31; Lc 12,8-9).

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