Matteo 4,5-11 Gesù vince il tentatore

Gesù vince il tentatore
(Mt 5,11) Allora il diavolo lo condusse con sé nella città santa, lo depose sul pinnacolo del tempio e gli disse: "Se sei Figlio di Dio, gettati giù, poiché sta scritto: Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo, ed essi ti sorreggeranno con le loro mani, perché non abbia a urtare contro un sasso il tuo piede" (Sal 91,1-12). Gesù gli rispose: "Sta scritto anche: non tentare il Signore Dio tuo". Di nuovo il diavolo lo condusse con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli disse: "Tutte queste cose ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai". Ma Gesù gli rispose: "Vattene, satana! Sta scritto: Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi culto". Allora il diavolo lo lasciò ed ecco gli angeli gli si accostarono e lo servivano. (CCC n. 2135) "Adora il Signore Dio tuo" (Mt 4,10). Adorare Dio, pregarlo, rendergli il culto che è a lui dovuto, mantenere le promesse e i voti che a lui si sono fatti, sono atti di virtù della religione, che esprimono l'obbedienza al primo comandamento. (CCC n. 2083) Gesù ha riassunto i doveri dell'uomo verso Dio in questa parola: Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente" (Mt 22,37; Lc 10,27 "con tutta la tua forza"). Essa fa immediata eco alla solenne esortazione "Ascolta Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo" (Dt 6,4). Dio ha amato per primo. L'amore del Dio unico è ricordato nella prima delle "dieci parole". I comandamenti poi esplicitano la risposta d'amore che l'uomo è chiamato a dare al suo Dio. (CCC n. 2096) Della virtù della religione, l'adorazione è l'atto principale. Adorare Dio è riconoscerlo come Creatore e Salvatore, Signore e Padrone di tutto ciò che esiste, Amore infinito e misericordioso. "Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai" (Lc 4,8), dice Gesù, citando il Deuteronomio (Dt 6,13).

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