Matteo 12,38-42 il segno di Giona

Il segno di Giona
(Mt 12,38-42) Allora alcuni scribi e farisei lo interrogarono: "Maestro, vorremmo che tu ci facessi vedere un segno". Ed egli rispose"Una generazione perversa e adultera pretende un segno! Ma nessun segno le sarà dato, se non il segno di Giona profeta. Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell'uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra. Quelli di Ninive si alzeranno a giudicare questa generazione e la condannerano, perché essi si convertirono alla predicazione di Giona. Ecco ora qui c'è più di Giona! La regina del sud si leverà a giudicare questa generazione e la condannerà, perché essa venne dall'estremità della terra per ascoltare la sapienza di Salomone; ecco ora qui c'è più di Salomone!". (CCC n. 625) La permanenza di Cristo nella tomba costituisce il legame reale tra lo stato di passibilità di Cristo prima della pasqua e il suo stato attuale glorioso di risorto. E' la medesima persona del "Vivente" che può dire "Io ero morto ma ora vivo per sempre" (Ap 1,18). (CCC n. 681) Nel giorno del giudizio, alla fine del mondo, Cristo verrà nella gloria per dare compimento al trionfo definitivo del bene sul male che, come il grano e la zizzania, saranno cresciuti insieme nel corso della storia.

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