Matteo 11,25-27 Vangelo rivelato ai semplici

Vangelo rivelato ai semplici
(Mt 11,25-27)
In quel tempo Gesù disse: "Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì o Padre, perché così è piaciuto a te. Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare". (CCC n. 544) Il Regno appartiene ai poveri e ai piccoli, cioè a coloro che l'hanno accolto con cuore umile. Gesù è mandato per "annunziare ai poveri un lieto messaggio" (Lc 4,18; 7,22). Li proclama beati, perché "di essi è il regno dei cieli" (Mt 5,3); ai "piccoli" il Padre si è degnato di rivelare ciò che rimane nascosto ai sapienti e agli intelligenti (Mt 11,25). Gesù condivide la vita dei poveri, dalla mangiatoia alla croce; conosce la fame (Mc 2,23-26; Mt 21,18) la sete (Gv 4,6-7; 19,28) e l'indigenza (Lc 9,58). Anzi, arriva a identificarsi con ogni tipo di poveri e fa dell'amore operante verso di loro la condizione per entrare nel suo Regno (Mt 25,31-46).

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