Matteo 11,7-15 Gesù loda il Battista

Gesù parla di Giovanni Battista
(Mt 11,7-15 ) Mentre questi se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: "Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Che cosa dunque siete andati a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Coloro che portano morbide vesti stanno nei palazzi dei re! E allora, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, vi dico, anche più di un profeta. Egli è colui del quale era scritto: Ecco io mando avanti a te il mio messaggero che preparerà la tua via davanti a te. In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista; tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono. La Legge e tutti i profeti infatti hanno profetato fino a Giovanni: E se lo volete accettare, egli è quell'Elia che deve venire. Chi ha orecchi intenda". (CCC n. 718) Giovanni è "quell'Elia che deve venire" (Mt 17,10-13): il fuoco dello Spirito abita in lui e lo fa "correre avanti" (come precursore) al Signore che viene. In Giovanni il Precursore, lo Spirito Santo termina di "preparare al Signore un popolo ben disposto" (Lc 1,17). (CCC n. 523) San Giovanni Battista è l'immediato precursore del Signore (At 13,24), mandato a preparargli la via (Mt 3,3). "Profeta dell'Altissimo" (Lc 1,76), di tutti i profeti è il più grande (Lc 7,26) e l'ultimo (Mt, 11-13); egli inaugura il Vangelo (At 1,22; Lc 16,16); saluta la venuta di Cristo fin dal seno di sua madre (Lc 1,41) e trova la sua gioia nell'essere "l'amico dello sposo" (Gv 3,29), che designa come "l'Agnello di Dio [...] che toglie il peccato del mondo" (Gv 1,29). Precedendo Gesù "con lo spirito e la forza di Elia" (Lc 1,17), gli rende testimonianza con la sua predicazione, con il suo battesimo di conversione ed infine con il suo martirio (Mc 6,17-29). (CCC n. 719) Giovanni è "più che un profeta" (Lc 7,26). In lui lo Spirito Santo termina di "parlare per mezzo dei profeti". Giovanni chiude il ciclo dei profeti inaugurato da Elia (Mt 11,13-14). Egli annunzia che la consolazione di Israele è prossima; è la voce del Consolatore che viene (Gv 1,23; Is 40,1-3). Come farà lo Spirito di verità, egli viene "come testimone per rendere testimonianza alla luce" (Gv 1,7). In Giovanni, lo Spirito compie così le "indagini dei profeti" e il "desiderio" degli angeli (1 Pt, 1,10-12): "L'uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo. E io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio. [...] Ecco l'Agnello di Dio" (Gv 1,33-36).

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